E’ accaduto a Ladispoli. Lunedì notte, intorno alle tre.
Un giovane di 30 anni, Rubén Iamundo, è morto dopo essere precipitato da un’altezza di cinque metri mentre cercava di entrare in casa dal balcone.
Secondo quanto ricostruito, il 30enne avrebbe litigato con la fidanzata e lei sarebbe uscita di fretta di casa. Lui l’avrebbe rincorsa per tentare un chiarimento, ma in seguito, quando è tornato a casa, si è accorto di aver lasciato le chiavi dell’abitazione all’interno.
Ha scavalcato la recinzione e provato ad arrampicarsi fino al secondo piano ma, a causa probabilmente di una distrazione o di un passo falso, ha perso la presa cadendo sul selciato e battendo in maniera violenta la testa, nonostante il tentativo del fratello minore di attutire il colpo.
Il giovane è stato trasportato d’urgenza in ospedale ma è morto nel pomeriggio. Sul posto i carabinieri della compagnia di Civitavecchia che, dopo aver sentito il racconto del fratello e della fidanzata, hanno accertato che si è trattato di una tragica fatalità.
Nel frattempo la famiglia ha deciso di donare gli organi del ragazzo mentre sui social in tanti stanno in queste ore esprimendo il proprio dolore per la tragica fine del giovane informatico, che lavorava a Roma ed erano conosciuto e stimato da molti.