Martedì sera la luna, incantatrice di poeti e animi belle, bussò davvero, come cantava la Bertè, alla platea degli ammiratori, offrendo un’ora di silenzio e sospensione del tempo. Hanno accolto l’invito avanzato da Vanina Jai Kaur Patrizio  della scuola di Yoga di Capena in oltre sessanta persone. Tanti si sono presentati all’appuntamento fissato per le 21 nella piazzetta di S. Antonio, una sorta di terrazzo nel cuore del paese. Sono arrivati  dai paesi vicini e da Roma per farsi guidare, quasi cullare dai movimenti e dalla melodia del rito. Di solito la cronaca snobba questi accadimenti di pace, privilegiando ammazzamenti, stupri, storie di spacciatori, ladri.

IN SESSANTA A MEDITARE CON LA LUNA SDRAIATI NELLA PIAZZETTA

Ma oggi è diverso, tutte quelle persone che partono da casa per sdraiarsi  a terra di fronte al portone di una Chiesa sbarrata e meditare al cospetto di una luna piena pronta all’eclissi, meritano qualche riga di luce. Un piccolo racconto magari, che dia conto però di un atto di grande resistenza al nostro tempo che al dialogo predilige l’urlo, alla sapienza la tracotanza, al bisogno di ascolto e comprensione una guerra di insulti. Quelle persone vanno in senso opposto e contrario.

E’ stata una serata molto positivaspiega Vanina che segue il percorso del Kundalini Yogasia per il numero dei partecipanti, il 20% dei quali era la prima volta che si avvicinava allo Yoga, sia per l’intensità della seduta. Quando si è tutto concluso le persone  sono rimaste nella piazzetta, quasi sospesa sul corso principale del paese tiberino, in tutta serenità a guardare l’eclissi”.

NASCONO PROGETTI CONCRETI DI RECUPERO

E nell’incanto della notte di luna piena sono emersi i progetti concreti, recuperare la piazza, riaprire il portone della storica chiesa di S. Antonio farne uno spazio di cultura e socialità. Si può sognare perché c’è voglia di fare e costruire. L’Amministrazione comunale che pure ha  dato il patrocinio all’evento sembra sensibile e interessata a progetti e idee. C’è un clima fertile. Ultima nota a picconare i luoghi comuni imperanti: manifestazioni di questo tipo sono in genere considerate marginali, minoritarie, roba da spiriti belli, certamente elitarie cioè quasi da marchiare a fuoco come radical chic. Niente di più sbagliato: Vanina Jai Kaur Patrizio ha insegnato yoga agli operai, della Mercedes di Capena, ai dipendenti della Mercedes di Roma, come ai bambini e ai detenuti di Rebibbia.    

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