Il 29 novembre presso il Maxxi è stato presentato Edoné, il primo magazine cartaceo senza pubblicità, glamour ed etico, che non fa ricorso all’Intelligenza Artificiale. Edoné nasce dal gruppo Editoriale Demetra Promotion, dalla visione dell’imprenditore Gaetano Sanfilippo, diretto dal giornalista e scrittore Francesco Musolino.

«La scelta di Edoné, figlia di Eros e Psiche, non è casuale – spiega Musolino – È un rimando alla divinità che rappresenta l’incarnazione del Piacere e rimanda apertamente alle nostre origini mediterranee, con l’intenzione di dar vita ad un magazine che racconti la società e rimetta la persona al centro del discorso. Non si tratta di una scommessa editoriale, né di un’operazione elitaria ma di un cantiere creativo che nasce dal Mezzogiorno e apre le sue pagine a firme e collaboratori da tutta Italia per dar vita a pezzi unici, per fare la differenza».

Che cos’è Edoné

L’idea di Edoné nasce dalla creatività del Mezzogiorno e aspira ad aprirsi anche al panorama internazionale. Sullo scenario dell’editoria italiana il progetto è innovativo, la sfida è quella di un giornalismo senza piani economici basati sulla pubblicità. In Europa questo format è in voga da molti anni, e il progetto, unico in Italia, vuole essere sinonimo di un giornalismo diverso, non legato alle manie di click e banner che connettono il lettore alla pubblicità. Con Edoné la dicotomia pubblicità-ricavo viene ribaltata e viene immaginata come lettore-ricavo. 

Edoné vuole investire sul vasto patrimonio di scrittori, scrittrici, influencer, giornalisti e professionisti che ha l’Italia. Tra i nomi autorevoli che scriveranno sul Magazine, ricordiamo: Donatella Finocchiaro, Carlo Cracco, Drusilla Gucci, Walter Veltroni e tenti altri.

Ogni copertina di Edoné è un’opera d’arte realizzata da artisti contemporanei coordinati da NUAR Gallery. La copertina del primo numero di Edoné è stata realizzata dell’artista Martina Vanda

Bagnante contaminata di oggetti, scultura realizzata da Dario Tironi. Una scultura dalle forme classiche contaminata dagli oggetti del nostro tempo. Una bellezza moderna le cui ricchezze e contraddizioni coesistono in un’unica realtà.

 

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