Il decreto riaperture è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, stasera, 17 marzo 2022. Niente più fasce a colori, niente più Comitato tecnico scientifico dalla fine di marzo quando termina lo stato di emergenza.  «Quasi compiuto il ritorno alla normalità e alla socialità» è stata la frase di esordio del premier Draghi che ha presentato le novità per l’addio al Green Pass. Il presidente del Consiglio ha ringraziato quanti hanno lavorato nell’emergenza e gli italiani per il comportamento tenuto. Queste le tappe dell’eliminazione delle restrizioni.

1 aprile

Addio al Green Pass all’aperto. Non servirà più per bar e ristoranti con spazi esterni, ma anche per lo sport all’aperto. Non servirà più il Green Pass per i mezzi di trasporto pubblico locale, resta per quelli a lunga percorrenza. Serve il Green Pass base e c’è l’obbligo di portare la mascherina Ffp. Rimane necessario quello base (che si ottiene anche con un tampone) per mense e catering continuativi, concorsi pubblici, corsi formazione pubblici e privati e colloqui visivi. Non serve più il certificato verde per hotel e strutture ricettive.

Non  c’è più l’obbligo di quarantena per contatti con positivi, anche per i non vaccinati. Solo autosorveglianza. Restano in isolamento solo i positivi. Cade l’obbligo di Super Green Pass nei luoghi di lavoro per gli over 50, basta il certificato base.

30 aprile

Nei luoghi al chiuso resta l’obbligo di mascherine fino a questa data. Sono le norme attualmente in vigore per chirurgiche ed Ffp2.

1 maggio

Scompare il Green Pass al chiuso per bar e ristoranti al chiuso, mense e catering, cinema, teatri, concerti al chiuso, eventi sportivi, studenti universitari, centri benessere, sport al chiuso e spogliatoi, convegni e congressi, corsi di formazione, centri culturali e concorsi pubblici. Addio anche all’obbligo di mascherine Ffp2 all’aperto ai concerti e allo stadio. Capienza piena per le discoteche al chiuso. Il Green Pass rafforzato resta fino al 31 dicembre per visite in ospedale e Rsa.

15 giugno

Scade l’obbligo vaccinale per alcune categorie per cui era stato istituito: chi lavora nel comparto della difesa e della sicurezza, il personale della scuola, gli ultracinquantenni.

 

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