Inaugurata oggi a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, la 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma, con la proiezione del film “Il Colibrì”, diretto da Francesca Archibugi e tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi.
Interpretazione degna di nota quella di Pierfrancesco Favino, nei panni di Marco Carrera: uomo la cui intera vita viene narrata, attraverso i ricordi dello stesso, con uno sguardo ben preciso, dettagliato ed indipendente dall’ordine cronologico. Durante la conferenza stampa, l’attore romano ha dichiarato di aver accettato questo ruolo, tra i vari motivi, anche per l’intensa bontà che caratterizzava il personaggio da interpretare.
Al suo fianco, l’altrettanto brava Kasia Smutniak, nel ruolo di Marina, moglie del protagonista e madre di Adele.
Marco, nonostante il matrimonio, mantiene negli anni uno stretto ma casto rapporto, anche epistolare, con Luisa Lattes (Bérénice Bejo), suo primo amore da adolescente, che segnerà in parte il dipanarsi della trama.
Interessante la scelta della colonna sonora da parte della regista Francesca Archibugi che, come ha spiegato durante la conferenza stampa, si è voluta sentire libera di scegliere qualsiasi traccia le piacesse, al di là dell’epoca di provenienza del singolo. A tal proposito, da segnalare l’interpretazione di Marco Mengoni, chiamato cantare l’inedito dell’indimenticato Sergio Endrigo «Caro amore lontanissimo», che accompagna ii titoli di coda.
Per quanto riguarda la fotografia, da sottolinearne l’aspetto realistico e l’attenzione al dettaglio in alcuni momenti della narrazione, tanto da arrivare a riproporre persino una stessa scena più volte, da diverse inquadrature. Un modo di fare cinema da apprezzare.
Da segnalare, infine, le meritevoli interpretazioni di Francesco Centorame, classe ‘96, che per la seconda volta, dopo «Gli anni più belli», si è trovato a rivestire i panni di Pierfrancesco Favino da giovane e di Benedetta Porcaroli, classe ‘98, nel ruolo di Adele, figlia di Marco Carrera e di Marina.
Ludovica Insolera