Montecitorio. Rifiuti. Protesta dei sindaci della Valle del Tevere

Questa è la terza volta, in otto anni, che Riano e il suo hinterland, sono sotto “attacco”. Sì, “attacco” è il termine esatto”. Con queste parole Massimiliano Venditti, presidente dell’Associazione “Presidio Riano No Discarica”, scrive a tutti i partiti politici per chiedere un intervento chiaro e deciso sulla problematica dei rifiuti nel Lazio e, in particolare, sulla questione di Pian dell’Olmo, area che ricade sotto la giurisdizione del Comune di Roma ma che è attaccata al centro di Riano. La proposta è attualmente in valutazione in Conferenza dei Servizi, presso la Regione Lazio, convocata inizialmente per il 24 giugno e slittata a fine agosto.

L’Associazione chiede un intervento e lo fa, innanzitutto, ripercorrendo una storia che inizia nel 2011, con il sito di Quadro Alto, e continua l’anno successivo, in uno spazio spostato solamente di 500 metri: “Entrambe le volte, l’inidoneità palese dei siti – suffragata da studi e rilievi ad hoc, promossi dal Comune e dalle Associazioni dei cittadini, confortati dal parere di Enti e strutture sovra comunali – ha sconfessato progetti e determinazioni avanzate da tecnici senza scrupolo, al soldo, evidentemente, mi si passi il termine, di certa “politica”, senza nemmeno fare approfonditi, coscienziosi e precisi esami”.

Le inidoneità sono ormai note e sono la vicinanza alle case (appena 700 metri), la vulnerabilità delle falde acquifere, il pericolo di esondazione del vicino fiume Tevere, i vincoli archeologici e paesaggistici, il complesso sistema di viabilità, già oggi problematico, il processo di spontanea rinaturalizzazione dei siti estrattivi.

“Il danno che la città di Riano e tutta l’area della zona Valle del Tevere-Parco di Vejo hanno subìto in tutto questo periodo di toto-siti che va avanti oramai da anni, è stato ed è enorme: cittadini esasperati, giustamente preoccupati per la loro salute e quella dei loro figli; attività economiche bloccate, con ricadute pesantissime sull’occupazione; caduta di immagine vertiginosa, con blocco delle vendite e degli affitti delle case e di quotidiana vita sociale. Insomma, la città di Riano – dove lo “spread” civile ha raggiunto già ora cifre da capogiro – oggi come oggi, invece di una discarica, meriterebbe un risarcimento danni e non ulteriori odiosi accanimenti… Perché è ora che anche a Riano si torni a guardare, finalmente, al futuro con certezza e con speranza.”

Massimiliano Venditti, nella lettera, cita Mahatma Gandhi per richiamare tutti al buon senso: “In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”. Anche perché: “La civiltà di un Paese si misura dalla capacità di risolvere un problema senza spostarlo da altre parti. Il problema dei rifiuti va sì risolto ma con lungimiranza e responsabilità. Senza calpestare la legalità e la ragionevolezza. Presso Pian dell’Olmo nessuna discarica può nascere. Nessuna discarica deve essere costruita, né qui, né altrove”.

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