8 giugno 2023: la data del nostro primo incontro con L’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo al Teatro Vascello di Roma, ed è stato amore al primo ascolto. Un’orchestra unica per un concerto straordinario al termine del quale, la cosa più importante che ti rimane addosso è l’ammirazione per chi sa avere cura del prossimo senza distinzione di abilità.

Una bella immagine dedicata all’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo

Da questo sentire nasce il bisogno di raccontarvi cosa sia L’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo. La Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia conduce da otto anni, come si legge alla pagina web dedicata, un importante progetto di sostegno alla persona, considerato in Italia e all’estero un modello significativo di azione volta alla promozione dell’agio attraverso l’impiego della musica.

L’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo è un progetto che prevede la costituzione di un grande ensemble musicale integrato composto un nucleo di circa 30 persone con disabilità, i loro operatori sociosanitari e musicisti professionisti talvolta selezionati tra gli insegnanti della Scuola Popolare Di Musica Donna Olimpia

Il progetto dell’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo è stato condotto per sette edizioni in collaborazione con il personale sociosanitario della ASL RM 1 e su mandato delle istituzioni municipali del Comune di Roma, in particolare dell’Assessorato al Sostegno Sociale e Sussidiarietà.

Tutti insieme sul palco del Teatro Vascello.

Nel corso del 2021, l’esperienza riparte da capo con un nuovo gruppo di destinatari e nuove istituzioni patrocinanti. Grazie all’interessamento attivo della ASL RM3 e del SAISH Servizio per l’autonomia e l’integrazione della persona disabile, della Cooperativa Sociale Agorà, al contributo della Fondazione 8 per mille della Chiesa Valdese e all’ospitalità e supporto del Teatro Di Villa Pamphilj, l’Orchestra può riprendere le sue attività e porre le basi per una consistente progettualità futura.

Abbiamo incontrato Francesco Galtieri che si occupa anche della progettazione e del coordinamento dell’Orchestra. Insieme a lui abbiamo ripercorso le fasi di sviluppo e crescita di un progetto che nasce per prima cosa da una particolare attenzione che la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia mette in campo nei confronti delle persone con fragilità, e da una attività ormai divenuta storica in questo ambito fin dalle prime esperienze di corsi nelle carceri.

Siamo (ri)partiti due anni fa, ci spiega Francesco, e questa cosa l’abbiamo fatta forti

Dettagli in musica.

della precedente esperienza. Ad oggi la collaborazione con Agorà è molto stretta e sta avendo ottimi riscontri. Oltre alla Chiesa Valdese, il progetto è piaciuto a Intesa San Paolo e alla Fondazione collegata CESVI lanciando una campagna nazionale di sottoscrizione (felicemente conclusasi) per questo progetto. Noi abbiamo la copertura così ancora per un paio di anni e attualmente anche le Istituzioni si stanno affacciando e speriamo così in riscontri sempre maggiori.  

È appena partito, prosegue Francesco Galtieri, un secondo gruppo con gli adolescenti. Una Orchestra, la nostra, formata da utenti con disabilità e varie diagnosi, operatori socio sanitari che nel frattempo stanno seguendo i nostri corsi di didattica, musicisti professionisti e dallo scorso anno affianchiamo anche studenti o ex studenti del corso di musica della scuola. Quest’ anno attiveremo anche dei percorsi di PCTO (alternanza Scuola Lavoro) perché riteniamo che sia un bell’esempio di attività per i ragazzi del territorio che aiuti a comprendere quanto ci si possa arricchire con degli interventi verso delle persone che hanno degli svantaggi.  

“Tutto è deciso per il concerto mesi prima persino il posto e la sedia destinata ad una persona piuttosto che all’altra in palcoscenico”

 

Vi invitiamo fin d’ora il 15 maggio all’Auditorium Parco della Musica! Il nostro non è l’unico modello in Italia ma, è modello unico nel senso che è noi puntiamo molto sul creare una comunità accogliente che, a sua volta, si arricchisce dal confronto con le diversità.

Perché Orchestra Ravvicinata? Perché non ci piaceva la parola integrata. Le questioni sui termini sono importanti: integrare significa prendere una persona e dire quasi “facciamo finta che sei normale”. Da integrata si poteva passare a inclusiva ma noi abbiamo scelto ravvicinata e del terzo tipo perché un concerto che abbiamo fatto lo abbiamo dedicato alla fantascienza! Ravvicinare significa però anche fare rete nel proprio territorio.

Musica è relazione. La relazione vince al di là della situazione, dell’età e delle competenze. Noi lavoriamo utilizzando la metodologia Orff-Schulwerk: la musica si fa insieme. L’insieme è meglio se costituito da persone di diverse competenze e abilità. In uno scenario come questo anche in pezzi molto complessi, calibrando bene gli interventi, l’assolo di violinista eccelso vale quanto il colpo di triangolo di una persona con disabilità.

Perché sostenere il progetto e parlarne in giro? Perché crediamo che ce ne debbano essere molte di realtà come questa e che debbano divenire istituzionali nel senso di patrimonio comune, trasformandosi in esperienze sempre a disposizione della cittadinanza in modo tale che in ogni luogo o quartiere possa fare musica insieme, unendo diverse competenze o difficoltà.

 

Coordinamento e direzione artistica: Paolo Pecorelli

Equipe musicale e direzione ensemble: Emanuela De Bellis, Federica Galletti, Luca Libonati, Emanuele Bruno

Progettazione e coordinamento: Francesco Galtieri, Stefano Ribeca

https://www.donnaolimpia.it/orchestra-ravvicinata/

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