Domenica 29 maggio la Comunità di Sant’Oreste festeggia la Madonna di Maggio, il momento più significativo e caratteristico di una tradizione antichissima: “la più bella di tutte le feste”, come sono soliti cantare i santorestesi tra le litanie.

Da oltre duecento anni la fede, il fuoco e la passione motivano questa espressione di devozione mariana, una plurisecolare tradizione che da sempre i santorestesi vivono con grande intensità.

La caratteristica fiaccolata sul Soratte, dal fortissimo impatto visivo ed emotivo, rappresenta la conclusione della festa religiosa che si svolge solitamente l’ultima domenica del mese di maggio e che vede il paese addobbato a festa con fiori in ogni angolo, i tradizionali grandi archi luminosi e le caratteristiche luci colorate che illuminano le vie principali del centro storico.

Il fermento, in realtà, si percepisce sin dai primi giorni del mese mariano, quando iniziano i primi preparativi grazie al lavoro del Comitato di volontari, che durante tutto l’anno si occupa della coltivazione e del taglio delle canne, poi raccolte in fasci ed essiccate, utilizzate per la fiaccolata.

Durante questi giorni Sant’Oreste respira un’atmosfera speciale ed inconfondibile e si mostra nel suo massimo splendore, poiché questa è la festa a cui ogni cittadino è intimamente, indissolubilmente e profondamente legato.

Uno dei momenti più spettacolari della Festa in onore della Madonna di Maggio, a Sant’Oreste.

Dopo la Santa Messa serale, l’immagine della venerata Madonna di Maggio viene portata in processione alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, accompagnata da numerosi fedeli e illuminata dall’accensione della scenografica fiaccolata che si conclude con spettacolari giochi pirotecnici.

Stirpe di Bedine” è l’iscrizione che cita il soprannome dell’ideatore della fiaccolata, riportata sui caschi di sicurezza indossati dai volontari che si occupano dell’accensione delle fiaccole: volontari pronti anche quest’anno a rinnovare col fuoco quella passione indomita solo sopita dalla pandemia.

E Gregory Paolucci, da noi contattato, non ha nascosto la sua emozione al pensiero di presidiare, per la prima volta da sindaco, questi bellissimi momenti.

 

Foto: Marcello Salvatori

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