Nella Valle Tiberina i tir viaggiano sulle strade dei nonni, quelle bianche di campagna buone per attraversare vigne e piccoli paesi. Oggi hanno il vestito nero dell’asfalto, ma sono le stesse. 

Mancano quelle adeguate a sostenere e accompagnare i grandi insediamenti produttivi, per altro destinati a crescere ancora. A Fiano Romano, Amazon sta costruendo uno dei suoi centri, a Castelnuovo di Porto, a breve, inizieranno i lavori per una estesa area logistica; a Capena, l’area dove sono sotterrati i resti del villaggio romano che era riemerso dall’oblio dei secoli, presto ospiterà un’ennesimo centro commerciale. Mentre a Riano funziona ormai a pieno regime il centro logistico.

I depositi dei giganteschi camion e autoarticolati al servizio delle aziende intanto sono sorti come funghi ai margini delle aree produttive. In questi ultimi 40 anni la popolazione residente nei centri di Riano, Capena, Morlupo, Castelnuovo, Fiano è triplicata. Lo sviluppo residenziale, migliaia di villette, nuovi complessi, interi quartieri, case isolate sono state costruite sulla viabilità dei poderi. Sviluppo, modernità, lavoro nella Valle nel 2022 scorrono sui nastri di vie nate per il passaggio quotidiano di pochi trattori e qualche carretto.

La Gronda è in frigorifero da 20 anni

Oggi questo sviluppo predatorio presenta il conto: nel totale, a fine scontrino, c’è scritto “valle avvelenata” da polvere sottile e ossido di azoto. Le vecchie poderali, gli stretti ponticelli,  cedono per l’usura provocata dal passaggio di centinaia di furgoni che sciamano a consegnare merce in ogni dove, fino alle nostre case. I camionisti li evitano come la peste.

Esiste un progetto per ovviare a tutto ciò. Ha venti anni, sta fermo al palo e si chiama “Gronda”. Dovrebbe collegare l’area industriale tra Fiano e Castelnuovo di Porto, bypassando Capena sul cui territorio si sviluppa il tratto maggiore. Se ne parla dal 2002 ma, evidentemente, non ha santi in paradiso perché non ha mai superato la fase della chiacchiera. I sindaci di quegli anni hanno il merito di aver posto il problema. Solo 10 anni dopo il progetto è diventato esecutivo e finanziato con 30 milioni di euro. La Provincia aveva il compito di realizzare l’opera prima dell’apertura del casello A1 di Castelnuovo, invece si stornò buona parte dei fondi, 17, per destinarli  ad altre iniziative, e tutto è rimasto sulla carta.

Strade no, discariche si

L’anno scorso, a gennaio, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Capena – ha sollecitato la Regione a riprendere il progetto. Il fascicolo “Gronda” è stato ripreso dagli archivi e rimesso all’attenzione dell’assessorato regionale. Dopo un anno però siamo lì, da allora non è successo nulla. Nell’ultimo bilancio regionale la somma messa a disposizione per il progetto “Gronda” è quella di sempre, 13 milioni, il residuo dello stanziamento iniziale.  Manco un soldo in più.

L’inizio lavori oggi appare una chimera. Il tracciato nella sua formulazione originale parte dalla zona industriale di Fiano, trasforma le strade di campagna di Capena in arterie sicure per raggiungere il casello di Castelnuovo bypassando il tratto di Tiberina più trafficato, quello più inquinato dove insistono i centri commerciali. E’ opera essenziale, urgente, anzi urgentissima.

Ci sono i soldi per aprire il cantiere: che si aspetta ad imporre lo sblocco dell’opera? In questa macro area a nord di Roma le strade no e le discariche si? 

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