Da tempo è possibile bloccare le fastidiose telefonate a scopo pubblicitario; per intenderci, quelle che ci propongono continuamente contratti per la luce ed il gas. Da oggi è possibile farlo anche per le proposte pubblicitarie cartacee che troviamo nella cassetta della posta.

Come? Basta iscriversi al Registro delle Opposizioni, un sistema gestito dal Ministero dello Sviluppo economico che consente agli iscritti di opporsi al trattamento dei propri dati per finalità di marketing. Per iscriversi è sufficiente seguire le istruzioni riportate sul sito www.registrodelleopposizioni.it.

Attenzione, però. Non si tratta dei volantini pubblicitari del supermercato, ma di quel materiale che è indirizzato proprio al nostro nominativo.

L’iscrizione al Registro consente di bloccare questo invio indiscriminato nei nostri confronti, purché non abbiamo acconsentito espressamente al trattamento. Spesso, infatti, siamo portati a barrare tutte le caselle che si trovano in fondo ai contratti, acconsentendo così a far circolare i nostri dati e a sfruttarli economicamente.

Niente paura! In tal caso è possibile inviare una lettera al responsabile del trattamento per chiedere la cancellazione dei propri dati e, in caso non si ottenga quanto richiesto, si può adire il Garante della privacy tramite un modulo facilmente reperibile online.

In tutto questo sistema c’è una falla però. Ad oggi possono iscriversi al Registro delle Opposizioni solamente i titolari di linea telefonica fissa che abbiano pubblicato il proprio numero sull’elenco telefonico. E che significa? Beh, restano fuori i titolari di numero fisso anonimo, i numeri cellulari e coloro che non hanno nessuna linea (!).

È evidente come questa disciplina sia discriminatoria, riconoscendo il diritto alla tutela della propria riservatezza solo ad alcuni. È già stata approvata, però, una legge finalizzata ad estendere la tutela alle categorie escluse. E allora quale è il problema? Mancano ancora i regolamenti attuativi che possano rendere concreta la nuova disciplina.

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