Dare una mano alle api italiane, quelle che fanno il miele migliore. Per farlo, il Parco di Veio ha firmato una convenzione con l’Arnia Onlus di Morlupo che raggruppa 300 produttori dell’area Tiberina-Flaminia.
Il progetto, sostenuto con convinzione dal Presidente del Parco Giorgio Polesi, nasce in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana e Arsial ed è finalizzato all’individuazione, l’allevamento e la riproduzione di ecotipi di apis mellifera ligustica particolarmente adattati alle specifiche fasce climatiche del Lazio.
Il progetto si estende infatti su tutto il territorio regionale, grazie al lavoro dell’Istituto, di Arsial e di diverse aree naturali protette, con il fondamentale supporto delle associazioni di apicoltori aderenti. L’ape italiana, infatti, è frutto di un’evoluzione ed un adattamento al territorio durato milioni di anni, “ed è un dovere di tutta l’apicoltura – spiega Spiccalunto presidente di Arnia Onlus – di sostenere progetti di salvaguardia”.
Il miele locale nei mercatini
A causa della ripetuta introduzione di sottospecie alloctone, che impoveriscono il territorio causando un evidente erosione genetica, si sono registrate gravi ripercussioni sulla salute e sulla produttività delle api allevate da generazioni di apicoltori nel Lazio, particolarmente evidenti negli ultimi 10 anni.”Il progetto restituirà al territorio l’ape ad esso meglio adattata – dichiara Spiccalunto – con beneficio per tutto il comparto e per i consumatori, che torneranno così a trovare con più facilità il miele locale che da anni è sempre più difficile produrre”.
La produzione italiana non copre la richiesta interna. Due terzi del fabbisogno arrivano dall’estero: in particolare dai paesi dell’est, in alcuni casi addirittura dalla Cina. Quello locale, a prezzi abbordabili, si trova invece spesso nei mercatini dei paesi.