Un progetto ambizioso, che potrebbe diventare realtà a Roma Nord. Più precisamente sull’ansa del Tevere, in zona Labaro-Prima Porta. E che coinvolgerebbe anche la Polisportiva della Lazio. Ma andiamo con ordine: il portale Roma Today raccontava di una progetto arrivato in Campidoglio, in Commissione Urbanistica, di un’opera che impegnerà in totale 136 ettari di terreno a disposizione, di cui 30 saranno dedicati a una Cittadella dello Sport con campi di calcio, rugby, hockey, basket, pallavolo, una piscina olimpionica coperta con tanto di palazzetto. Una cittadella che potrebbe essere gestita proprio dalla Polisportiva biancoceleste.
Il presidente della Polisportiva biancoceleste, Antonio Buccioni, ha spiegato come la proposta sbarcata in Campidoglio sia stata avanzata dallo Studio d’Architettura Bellini. Un progetto molto ampio, non limitato alla sola Cittadella, che in futuro verrebbe data in gestione ai biancocelesti. Sempre che l’intera opera veda la luce.
IL PROGETTO – Non solo impianti sportivi, ma anche un albergo, uno studentato, un centro commerciale a vocazione sportiva, una RSA e una struttura sanitaria dedicata alla Medicina dello Sport, Traumatologia e Riabilitazione. Inoltre, il progetto prevede anche alcune opere pubbliche, dalla realizzazione del collegamento diretto della via Tiberina al GRA, al parcheggio di scambio per 4mila vetture presso la stazione di La Celsa, che verrà completamente ristrutturata. Inoltre, è prevista anche la realizzazione e cessione al Comune della nuova sede del Municipio XV e del Parco dell’Acqua Traversa (50 ettari) a via Cortina d’Ampezzo. Infine, nel progetto si fa riferimento anche all’ipotetica sostituzione edilizia per circa 50 famiglie abitanti nel quartiere di Prima Porta in aree a forte rischio allagamento.
Il progetto prevede anche che il Comune ceda in uso lo stadio Flaminio alla Polisportiva SS Lazio per farne un museo della società sportiva.
Secondo i redattori del progetto, “un utilizzo della struttura a fini sportivi è molto complicata per non dire impossibile; si sommano infatti i problemi legati allo stato di manutenzione dell’impianto alla impossibilità di realizzare misure di sicurezza per gli eventi sportivi.”
DUBBI – Come riporta Roma Today, la strada non è tutta in discesa e sono diversi i nodi da sciogliere. Bisognerà, infatti, superare i vincoli archeologici e paesaggistici. Soprattutto quello riguardo al vincolo di bacino: l’area in cui si dovrebbe realizzare l’opera è inserita all’interno del Piano di Bacino del Tevere. Uno studio sostiene la fattibilità del progetto, ma solo in futuro sarà possibile stabilirne l’idoneità.