Ci sono migliaia di nuovi alberi da mettere a terra. Sono a disposizione, ma ai Comuni delle nostre valli poco interessa questa semina.

L’opportunità è data dal progetto Ossigeno della Regione Lazio, che nasce e viene finanziato per piantumare in pochi anni 6 milioni di nuovi alberi. Siamo molto lontani da questo obiettivo, ma nel nostro spicchio di terra ancora di più.

Nei giorni scorsi infatti la Regione ha pubblicato i vincitori della seconda edizione del bando emanato il 21 dicembre 2021 con data ultima di consegna delle domande a fine febbraio 2022: nella nostra area hanno presentato un progetto due soli comuni su 17 e una Università agraria. Quelli presentati, gli unici,  da Sacrofano, S.Oreste e l’Università agraria di Capena,sono stati approvati. Tutti gli altri enti pubblici e privati sono rimasti a guardare. Non è un bel segno.

Alberi per parchi giochi, giardini, cimiteri, recupero cave

Entrando nel merito si registra che Sacrofano e Università agraria di Capena sono già al secondo giro. Erano presenti, infatti, anche nel bando precedente. Il comune sulla Flaminia utilizzerà alberi e piante regionali per aumentare il verde intorno all’asilo nido in Località Cerqueta, nel parco giochi di via delle Rose e in quello di S. Maria.

L’ente che gestisce le terre pubbliche a Capena invece ha richiesto alberi di alto fusto e sempreverdi per operare il recupero ambientale di una cava di argilla esaurita, alberi ulivi e alberi da frutta invece sono stati concessi per creare una cintura verde intorno agli stabili dell’ex Oleificio sociale.

S Oreste ha richiesto e avrà, alberi , arbusti e piante per operare un rinforzo ambientale in via della Pace, area dell’asilo nido, parco giochi, località Follonica e le vie del cimitero.

Approvati 30 progetti

Questa volta i progetti di rigenerazioni approvati sono solo 30, la volta precedente erano stati 100. Complessivamente per questa opera di riforestazione urbana la Regione ha messo sul tavolo 10 milioni di euro. Si procede a rilento ma a due anni dall’avvio del progetto migliaia di alberi e piante sono tornati a pompare ossigeno nell’aria.

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