Rivoluzione avviata sul  tracciato della ferrovia Roma Nord. Entro  entro un mese verranno cancellati e soppressi 57 passaggi a livello, 34 carrabili e 23 pedonali pubblici e privati. Atac  ha comunicato ai sindaci di provvedere a informare i cittadini interessati che le convenzioni in atto decadono e, nel caso dei carrabili, se il passaggio si  rivelerà assolutamente necessario si dovrà provvederà a stipulare un nuovo accordo. Per quanto riguarda invece i 23 passaggi pedonali si comunica ai primi cittadini dei comuni interessati che nelle prossime settimane e comunque entro 30 giorni saranno tutti soppressi e chiusi e si procederà  alla rimozione dei labirinti ed all’affissione di cartelli con il divieto di attraversamento. La decisione era attesa poiché in applicazione della legge sulla sicurezza varata nel 2017. 

LETTERA SCARICABILE DI ATAC

Con due anni  di ritardo si  provvede in fretta e furia ad adottare una misura necessaria perché la pletora di passaggi autorizzati con “manica larga” negli anni scorsi pur di  fare cassa sono ormai un elemento di pericolo e causa di rallentamento delle corse dei treni. Si ipotizza che solo con la razionalizzazione di queste “tagli” si recuperano almeno 15/20 minuti sui tempi di percorrenza. La lettera sa molto di tentativo dei dirigenti dell’Atac di mettersi al sicuro rispetto ad eventuali guai, scaricando la “patata bollente” ai sindaci ed i disagi ai cittadini. Il tempo per trovare soluzioni alternative infatti non c’è. Alcuni passaggi sono ormai inutilizzati, altri  invece sono in aperta campagna in uso degli agricoltori o abitanti di case sparse. C’è da individuare percorsi alternativi e risolvere le grane delle convenzioni in essere e di chi ha pagato l’importo previsto. “In merito alla lettera, esprimo forti perplessità – dichiara David Nicodemi dell’associazione TrasportiAmo – da un punto di vista normativo e procedurale. La domanda da porsi è la seguente: può un’Amministrazione  farsi carico di una servitù di passaggio privata e per di più regolamentata da una convenzione firmata da terzi? La risposta è no. Tassativamente. Occorre riflettere e rispondere a dovere, poiché l’Azienda, che fino a ieri ha incassato i canoni derivati da tali passaggi, cerca di togliersi ogni responsabilità, specie agli occhi ANSF, e di addossarle, implicitamente, ai Comuni, i quali saranno costretti ad acquisire al proprio patrimonio urbanistico questi passaggi. E con essi le manutenzioni ordinarie e straordinarie”. 

OGGI IN ASSESSORATO ISTITUZIONE DELL’OSSERVATORIO

Grane in vista dunque e saranno queste uno dei temi dell’incontro in programma questa mattina presso l’assessorato regionale ai trasporti e i sindaci  convocato per istituire l’Osservatorio che dovrà monitorare l’andamento dei lavori sulla linea previsti dal 2020 alla fine del 2023. C’è il problema di una fetta territorio ampia a nord i Roma  in fibrillazione per i cambiamenti, necessari ma profondi, che saranno prodotti dall’apertura dei cantieri e dall’adeguamento del tracciato alle nuove norme di sicurezza,  su una ferrovia che attraversa decine di comuni tra Roma e Viterbo. Basta scorrere l’elenco di quelli interessati dalla chiusura degli attraversamenti: Roma nel tratto oltre la stazione di Montebello, poi Sacrofano, Riano, Morlupo, Capena, Magliano Romano,  S.Oreste, Castelnuovo di Porto, Rignano, Ponzano, Nella provincia di Viterbo i comuni coinvolti sono Faleria , Civitacastellana – una delle zone con più passaggi da chiudere è l’area di Pian Paradiso – Fabrica di Roma, Vignanello, Corchiano Vallerano, Soriano del Cimino,  Vitorchiano, Bagnaia. C’è da dirimere a cambiare abitudini e percorsi di agricoltori , allevatori, cittadini, studenti famiglie. Occorrerà una sensibilità politica e istituzionale di spessore diverso da una lettera scaricabarile.  

 

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