Stasera, lunedì 3 luglio, la prima Superluna. È la prima di quattro che il 2023 metterà in scena. Questa è quella del cervo. Il nome viene dalla tradizione dei nativi americani perché di solito a luglio spuntano le nuove corna dei cervi.

La Luna sarà piena alle 13 e 41: circa 36 ore prima del suo passaggio al perigeo, ovvero alla minima distanza dalla Terra, a 360.149 km da noi, contro una distanza media di poco più di 384.000 km. Sarà un po’ più vicina, più luminosa e un po’ più grande del solito.

Lo spettacolo della Luna Piena sarà massimo al suo sorgere, ovvero al calar del Sole, o al tramonto del nostro satellite, ossia all’alba. La Luna Piena brilla in cielo dalla parte opposta rispetto al Sole.

Questa prima Superluna del 2023 sarà la Luna piena più meridionale dell’anno, cioè quella che si alzerà di meno sull’orizzonte italiano. A Roma e dintorni la si vedrà raggiungere un’altezza massima di soli 20 gradi nella notte tra il 3 e il 4 luglio, tra le stelle della costellazione del Sagittario.

Il termine superluna è stato coniato da un astrologo nel 1979 (Richard Nolle) e proprio per questo motivo non è ben visto dalla comunità scientifica. Gli astronomi preferiscono riferirsi al fenomeno con la meno comprensibile coppia di termini “perigeo-syzygy”. Il primo termine indica il periodo in cui la Luna si trova più vicina alla Terra, il termine “sygyzy” viene invece usato per indicare l’allineamento di tre corpi celesti appartenenti a un medesimo sistema gravitazionale.

E perché “del cervo“? Naturalmente non vedremo una luna a forma di cervo! Questo nome fu assegnato dagli Algonchini, una tribù di nativi americani, poiché proprio in questo periodo dell’anno i cervi rinnovavano i palchi delle Corna. Per gli animali, questo rappresenta nuovo vigore, rinascita, la possibilità di lottare per ottenere il potere, per dimostrare la forza.
Per quanto riguarda noi, la superluna del Cervo può essere vista come un‘occasione di ripresa delle energie

Per chi non potesse vederla dal vivo nessun problema: c’è la diretta web del Virtual Telescope dalle 23 del 3 luglio.

 

Luca Maria Pipitone

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