Non rispettavano l’accordo sul prezzo calmierato di 22 euro per il tampone rapido. Per questo motivo a nove cliniche di Roma è stato revocato dalla Regione Lazio il permesso a eseguire il test antigenico per il Coronavirus.
A renderlo noto l’assessorato regionale alla Sanità sul sito Salute Lazio, dove si legge che “per le cliniche che non hanno rispettati gli accordi, è in corso la procedura di revoca“. Il patto con la Regione fissava infatti un prezzo calmierato a 22 euro per i tamponi rapidi, che a stretto giro, in circa venti minuti, riescono ad individuare la presenza dell’antigene del Covid. E mentre i vertici dell’assessorato regionale alla Sanità hanno inviato un’informativa ai carabinieri del Nas, per una verifica sul caso, i laboratori sostengono da parte loro di essere in regola, secondo il principio per il quale quella stipulata sarebbe più che una convenzione un’adesione e che quindi non consisterebbe nessun obbligo inderogabile.
Ecco l’elenco delle strutture a cui è stata revocata l’autorizzazione: Centro Analisi cliniche Giulio Ciaffi di viale Libia 74 e l’Artemisia Lab in via Nomentana 523, altri tre centri Artemisia Lab in via delle Cave 82, via Sermoneta 50 e via Lo Surdo 42. E poi il Centro Analisi cliniche Luisa, in via Padova 96, il Lab Doctor Data Medica di via Quirino Visconti – a Prati – e il Laboratorio Torbellamonaca di via del Fuoco Sacro 136. A Minturno il provvedimento riguarda il Clanis Centro Diagnostico di via Appia 1325.
