Le  terapie tra cui i nuovi farmaci e le CAR-T cell, sono efficaci per curare i tumori del sangue che ogni annO contano 33mila nuove diagnosi.

Questo è  quanto emerso dal 47 Congresso nazionale della Società Italiana di Ematologia SIE conclusosi oggi presso il Marriott Park Hotel di Roma.

Il mondo delle malattie del sangue è stato rivoluzionato dalla possibilità di curare alcune patologie del sangue – ha dichiarato Paolo Corradini Presidente della Società Italiana di Ematologia e Direttore Divisione di Ematologia Fondazione INT, – soprattutto quelle neoplastiche senza chemioterapia, in primis grazie alle CAR-T cell. I dati consolidati a medio-lungo termine mostrano infatti che il 50% di pazienti con Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) e il 35% di Linfomi non Hodgkin Diffusi a Grandi Cellule B (DLBCL) hanno un controllo duraturo della malattia che potrebbe corrispondere a guarigione“.

TERAPIA CON CAR-T DESTINATA A PAZIENTI SELEZIONATI

In questa fase si tratta di una terapia destinata a pazienti selezionati. In particolare ad oggi le CAR-T sono state approvate in Italia per l’utilizzo nei pazienti affetti da Leucemia Linfoblastica e Linfomi ad alto grado che non hanno risposto o hanno avuto delle ricadute dopo aver ricevuto le terapie convenzionali per queste patologie (chemio e radioterapia). In base ai criteri stabiliti AIFA  a oggi sono qualificati per le terapie con questi i nuovi farmaci sette centri di cui uno nel Lazio. Altro tema al centro del 47 Congresso SIE la leucemia mieloide acuta. 

OGGI GUARISCONO IL 50% DEI PAZIENTI ADULTI, MENO GLI ANZIANI

“Oggi – conclude il Prof. Corradini – riusciamo a guarire circa il 50% degli adulti, mentre i risultati sono molto più deludenti negli anziani. Un grande passo in avanti è stato l’utilizzo di donatori familiari non completamente compatibili (aploidentici) che permette di trovare un donatore per circa il 90% dei pazienti candidati al trapianto di cellule emopoietiche allogeniche. La leucemia mieloide acuta rimane la maggiore indicazione oggi al trapianto. Fa eccezione la leucemia acuta promielocitica in cui abbiamo tassi di guarigione di circa il 90%“.

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