Molte attività commerciali riescono a sopravvivere a stento in questo periodo di crisi: la pandemia e la guerra in Ucraina hanno peggiorato la situazione in cui versa il piccolo commercio locale, già messo in difficoltà dalla grande distribuzione.

Ne sa qualcosa Gessy, grintosa signora di Poggio Mirteto che nel 2019 ha deciso di aprire un laboratorio di dolci a Nazzano, piccolo e delizioso comune della valle del Tevere.

All’interno di questo articolo, alcune immagini scattate nel negozio/laboratorio di Nazzano. Guardandole, sembra sentirsi il profumo anche da qui…

Una scelta coraggiosa, ma quasi obbligata: il marito aveva perso il lavoro ed era necessario rimboccarsi le maniche per arrivare alla fine del mese.

Varcare la soglia di questo laboratorio è una sorta di viaggio all’interno della memoria, dentro le cucine delle nostre nonne tra sbuffi di farina e profumo di limone. Crostate e biscotti ricoprono ogni scaffale, creando un delicato mondo di dolcezza infinita. Non è tutto rosa e fiori, però, e Gessy e suo marito se ne sono accorti da tempo: “Siamo stati sfortunati ad aprire il negozio poco prima che scoppiasse la pandemia da covid. Se inizialmente le vendite andavano bene, le chiusure forzate ci hanno messo a dura prova”.

Non sono poche, inoltre, le insidie a cui vanno purtroppo incontro commercianti e imprenditori che decidono di aprire – coraggiosamente – un’attività in tempi di crisi e profonda instabilità. Gessy e suo marito ci raccontano di come si sono imbattuti in sedicenti agenzie che promettono un aumento della clientela stipulando una sorta di contratto con loro, clienti che spesso restano solo una promessa mai mantenuta. Ma il negozio di Nazzano tiene duro: i proprietari dell’attività non hanno la minima intenzione di cedere a ricatti né a vessazioni.

Senza contare, poi, l’arrivo della guerra: “I prezzi delle materie prime sono lievitati. Per noi che scegliamo solo alimenti di prima qualità, l’impatto di tali incrementi sta diventando insostenibile“.

La qualità c’è davvero nei prodotti di Gessy, che alterna ricette semplici e tradizionali a elaborati prodotti di cioccolateria.

Una maestria che la donna ha trasmesso anche alla figlia, spesso presente in laboratorio per darle una mano, e alla nipotina, che già maneggia la frolla come una piccola pasticcera.

Chi vive nei pressi del laboratorio adora questa signora minuta, che ogni mattina inebria le strade del borgo con i dolci profumi delle sue creazioni.

Gessy (al centro) con figlia e marito all’interno del negozio di Nazzano. E una copia del nostro magazine, come gesto di simpatia verso di noi. Che apprezziamo. Molto.

Gessy è il simbolo dei piccoli commercianti che provano a resistere, nonostante la crisi e una realtà economica che sposta i clienti lontano dai centri urbani. Rappresenta l’essenza più pura dei piccoli borghi, dove ancora si impasta a mano il proprio avvenire.

La storia di Gessy fa riflettere su quanto siano in particolare le piccole attività a subire il peso dei grandi eventi mondiali. E su quello che può essere, in piccolo, il ruolo di ognuno di noi all’interno di questo infernale ingranaggio fatto di crisi pandemiche, guerre e grandi fornitori che troppo spesso approfittano della situazione.

A cura di Nausicaa Benigni e Patrizia Piga

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