Settantasei medici, 30 infermieri, quattro mediatori culturali, quattro psicologi. Questa la task force arruolata dal Ministero della salute per far argine alla diffusione del Coronavirus. Il personale sarà schierato nella prima linea degli aeroporti di Malpensa e Fiumicino, altri saranno impegnati nel call center che risponde al numero 1500. Il personale è stato selezionato nel week end in base alle segnalazioni e alla disponibilità offerta ai referenti degli Ordine dei Medici, in particolare quelli di Roma e Milano, che hanno lavorato “pancia a terra” da venerdì a sabato scorso.
L’Ordinanza pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 21
L’incarico secondo quanto prevede l’Ordinanza del Ministero della salute pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, (GU n.21 del 27-1-2020), è di collaborazione coordinata e continuativa e avrà la durata di 90 giorni.
“Al personale sanitario del Ministero della salute effettivamente impiegato nelle attività di risposta rapida al numero di pubblica utilità 1500– si legge nel’Ordinanza ministeriale – e nei controlli sanitari presso gli aeroporti di Fiumicino e di Malpensa, previa attestazione del responsabile della struttura, è corrisposta, per il periodo di vigenza della presente ordinanza una indennità giornaliera lorda, comprensiva di oneri riflessi, pari a euro 70,00, per servizio presso la propria sede, e ad euro 100,00, per servizi presso altre sedi”.
In campo anche psicologi e mediatori culturali. Incarico per 90 giorni
Il personale incaricato è impiegato per far fronte, in particolare, alle esigenze di servizio del numero di pubblica utilità 1500, per i controlli sanitari attivati e per i servizi di competenza degli uffici ed a loro è applicata la identica disciplina del personale dipendente del Ministero della salute, negli stessi limiti e modalità. I dati personali raccolti nell’ambito delle attività di sorveglianza, anche al fine di rendere rintracciabili i passeggeri, vengono trattati dall’autorità sanitaria competente nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di protezione dei dati personali, ivi incluse quelle relative al segreto professionale. La documentazione acquisita viene distrutta trascorsi sessanta giorni dalla raccolta, ove non si sia verificato alcun caso sospetto di nuovo Coronavirus (2019 – nCoV) correlabile al volo cui essa si riferisce. La spesa prevista per finanziare la rete di sorveglianza è di 2 milioni e 100mila euro.