Ci vuole un’anima barbara per prendere un fucile e mirare a un falco pellegrino. Anzi due , un maschio e una femmina. Nelle campagne di Ponzano c’è chi l’ha fatto. La prima volta  ha ferito il maschio, una settimana dopo la femmina. Stesse modalità stessa località, stessa fucilata. Feriti e abbattuti a gennaio durante il mese del corteggiamento. I due falchi a causa delle ferite riportate, quasi certamente, non voleranno  più nei cieli della campagne intorno intorno al Tevere e nei boschi vicini all’Abbazia di S. Andrea in Flumine.

I due falchi non voleranno più, ma il bracconiere gira armato

Invece il bracconiere  resta in giro e armato a fare danni. I due rapaci sono stati trovati e soccorsi dai volontari dalle guardie giurate del WWF di Rieti che correndo come disperati li hanno portati entrambi a Roma  presso il centro Lipu al Bioparco. I volontari della struttura raccontano: “Non sono morti ma le probabilità di recupero sono bassissime. Però ci proviamo..Per recupero intendiamo reintroduzione in natura, le possibilità che tornino a volare sono poche ma è giusto fare un tentativo”. Il falco maschio, ci dicono alla Lipu,  ha una frattura all’ala destra che è stata bloccata e una lesione all’occhio destro che andrà valutata nei prossimi giorni per eventuali danni permanenti. Il falco femmina ha una frattura scomposta ed esposta dell’ala destra e verrà operata domani per tentare di ridurla. Il problema è la parte necrotica dell’osso che è rimasto esposto. Ovviamente entrambi hanno diversi pallini di piombo all’interno del corpo che non è possibile estrarre e che potrebbero creare problemi di intossicazione”.

Domani la femmina del falco va sotto i ferri

Domani la femmina del falco pellegrino va sotto i ferri per tentare di mettersi in condizione di  riprendere a volare. Sarà difficile ma intanto i due rapaci sono in buone mani. La struttura Lipu del Bioparco ogni anno ricovera oltre 5000 animali tra uccelli, mammiferi e rettili appartenenti a fauna selvatica italiana. Circa 30.000 animali ricoverati, più di 18.000 quelli  riabilitati e reintrodotti in natura, oltre 26.000 le consulenze telefoniche e via e-mail fornite ai cittadini. Centinaia di visite guidate a gruppi familiari e a scolaresche. Dovrebbero portarci lo sparatore con i sentimenti piallati per un corso di pesante rieducazione.

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