Tante volte nella vita si è sentito dire che l’acqua del rubinetto, specialmente per chi vive in zone dove l’acqua è notoriamente calcarea, porta alla formazione dei calcoli renali. Si dice che sono da preferire le acque leggere, povere di sali, possibilmente in bottiglia. Tutto questo è vero?
No. Non ci sono evidenze scientifiche che associno la formazione di calcoli renali al consumo di acqua del rubinetto. Anzi è stato dimostrato che il consumo di acque minerali ricche di calcio aiuti a prevenire patologie come la calcolosi e, al contrario, una dieta povera di questo sale ne favorisce l’insorgenza.
La ragione per cui assumere calcio possa aiutare a ridurre il rischio di sviluppare calcoli renali risiede nel fatto che questo minerale, una volta ingerito, si lega all’acido ossalico presente nell’intestino tenue, impedendo il riassorbimento e la conseguente formazione del calcolo.
Ad ogni modo, ciò che può fare la differenza nello sviluppo di calcolosi è sicuramente la componente genetica. Se si hanno familiari che hanno sofferto di questa patologia si ha una maggiore probabilità di andarne incontro.
Se si vuole davvero prevenire l’insorgenza dei calcoli renali ciò che davvero conta è il quantitativo di acqua che si beve durante la giornata, e non se provenga del rubinetto o dalla bottiglia. Infatti, bere il giusto quantitativo di acqua aiuta a mantenere le urine diluite e ad espellere eventuali cristalli di sale prima che raggiungano dimensioni consistenti.