Faleria calcio

Il calcio della nostra zona è pronto a ripartire, i campionati stanno per ricominciare eppure le polemiche sono già iniziate. A fare notizia sono le composizioni dei gironi, con scelte assurde da parte del Comitato Regionale.

La prima a protestare è stata la società del Soratte Calcio, inserita nel Girone B di Prima Categoria, che da tradizione è quello della provincia di Rieti, lontano dal punto di vista geografico e soprattutto storico dalla compagine di Sant’Oreste. “Quello che ci hanno fatto è una cosa ignobile. Il Soratte non è mai stato inserito nel girone reatino. A livello logistico ci crea tante difficoltà – ha spiegato il Direttore Sportivo del Soratte, Piergiorgio Cenci, al Calcio della TusciaNoi stiamo sulla Flaminia, la Vigor Rignano neopromossa a 4 km di distanza viene inserita nel girone di Roma mentre noi in quello di Rieti. Il Crlazio ci ha trattato come un tappabuchi, come gli ultimi degli ultimi“.

Trasferte a Rieti, a Casperia, a Poggio San Lorenzo, nella Valle del Salto. Trasferte di 100 km, in alcuni casi, che sono un danno economico e logistico non indifferente. “Sono anni che investiamo per dare vita ad un progetto importante, adesso alcuni equilibri rischiano di saltare“. Dal Soratte fanno inoltre sapere come sarebbe stato possibile creare un girone incentrato sulla Via Flaminia, inserendo le compagini di Civita Castellana, di Castel Sant’Elia e soprattutto di Rignano, creando la possibilità di un “derby storico che non c’era mai stato in 60 anni di storia“.

Ma a protestare c’è anche il Faleria, ripartito quest’anno dalla Terza Categoria dopo due stagioni di stop. Girone unico, quello della provincia viterbese, con le trasferte più vicine a Civita Castellana e Corchiano, ma con altre che sfiorano la Toscana.

Il girone è tosto, sono diverse le pretendenti. Noi dobbiamo convincerci che questo deve essere uno stimolo in più – ha detto il Presidente Marco ZechiniTante avversarie, trasferte lontanissime vuol dire dover dare sempre il meglio con la massima cattiveria necessaria“. Non ci sta il Direttore Sportivo, Saverio Febbraro, che ai microfoni de Il Nuovo Magazine commenta così la pubblicazione dei gironi: “Fare una Terza Categoria è diventato un impegno economico non indifferente. I nostri ragazzi fanno tantissimi sacrifici per venire ad allenarsi e poi si ritrovano la domenica a dover fare trasferte di 100km, 80km da Faleria. La criticità è questa, sappiamo che a Viterbo c’è il girone unico, ma si poteva accorpare la nostra squadra al girone di Roma, facendo un girone di Roma Nord come già avvenuto tante volte in passato. Organizzare le trasferte non sarà facile“.

Ecco il prospetto nel dettaglio degli impegni del Faleria 1976, con ben 4 trasferte sopra i 90km e addirittura 6 sopra i 60km:

  • ASD Polisportiva Farnese – Farnese 100km
  • ASD Blera – Blera 52km
  • USD Corchiano – Corchiano 20km
  • ASD FC Sassacci – Civita Castellana 16km
  • ASD Real Tolfa 2004 – Tolfa 69km
  • ASD Tessennano – Tessennano 95km
  • ASD Torrese – Torre Alfina 101km
  • ASD Tuscia United – Villa San Giovanni in Tuscia 50km
  • ASD United Alta Tuscia – Piansano 90km
  • ASD Vetriolo – Vetriolo 72km
  • ASD Virtus Caprarola – Caprarola 30km
  • ASD Viterbo Football Club SC – Viterbo 50km

Un impegno proibitivo, soprattutto per chi vive il calcio come una passione e non come un lavoro. Per chi gioca e scende in campo per amore di uno sport, di una maglia, di un paese. Eppure è anche attraverso problemi come questo che si deve leggere la crisi del calcio italiano, un sistema che si rammarica per un Mondiale mancato, per l’assenza di talenti, ma che non fa niente per finanziare, sostenere e aiutare la filiera del calcio provinciale. Perché il calcio è di tutti, ma solo negli spot pubblicitari

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