Canale Monterano è andato al Festival cinematografico di Cannes del 2024, tra i importanti al mondo. A portarcelo Nicolò Folin, giovane regista del cortometraggio In Spirito. Si tratta di uno dei 17 selezionati dalla Cinef, sezione dedicata ai film prodotti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.
In Spirito racconta la storia di Lucia, santa famosa per le sue stigmate. L’anno è il 1499: la giovane viene catturata da due uomini del duca di Ferrara, che hanno il compito di scortarla da Viterbo alla cittadina emiliana. Si tratta del capo dei balestrieri del duca e di un giovane cortigiano, Zoanin, che si ritroverà a decidere della sua sorte.
Lo sfondo della vicenda è Canale Monterano – città fantasma del viterbese – e le aree naturalistiche circostanti. Uno sfondo impossibile da confondere per chiunque ci sia stato almeno una volta.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere il regista Nicolò Folin qualche mese fa, in occasione del MedFilm Festival, dedicato alla cinematografia mediterranea. Ci ha raccontato che l’ispirazione per questa vicenda è nata da suo padre, storico che ha studiato la vicenda di Santa Lucia. Suo padre Marco ha un ruolo importante anche nel corto, dove interpreta il capo dei balestrieri.
C’era bisogno di un luogo evocativo per parlare di una Santa: la scelta è ricaduta su Canale Monterano proprio per le sue speciali atmosfere. Folin conosceva il luogo perché ha vissuto un anno a Roma durante la sua infanzia e ha così deciso di tornarci, di nuovo in costume e con suo padre, per il suo lavoro.
Nicolò Folin ha creato un piccolo gioiello: un cortometraggio che parla di responsabilità, fede e morale attraverso immagini ricche di significato.
In Spirito è una produzione CSC Production – Centro Sperimentale di Cinematografia.
In copertina: Beatrice Bartoni in una scena di “In Spirito”.

