In questa rubrica si parla spesso delle risorse e delle tecnologie che vengono messe in gioco dall’Italia per avanzare sul fronte delle energie rinnovabili. Tuttavia, è giunto il momento di fare un passo indietro ed osservare un aspetto quasi mai citato: la ricerca scientifica nel settore delle energie pulite.

È un dato molto importante poiché indica quanto un Paese contribuisca al progresso scientifico e tecnologico di un determinato settore.

 

Secondo uno studio condotto da Elsevier, colosso internazionale dell’editoria scientifica, il Paese che più di tutti ha prodotto pubblicazioni scientifiche sullo stoccaggio delle energie rinnovabili, sull’idrogeno e sulla cattura del carbonio è la Cina, con ben 35.000 articoli pubblicati.

Lo studio ha valutato oltre 3.000 riviste scientifiche, prendendo in considerazione il periodo 2017-2021.

 

Al secondo posto gli Stati Uniti con 11.000 pubblicazioni scientifiche; l’Italia occupa, invece, l’8° posizione della classifica mondiale e la 3° nella classifica europea, posizionandosi dopo Regno Unito e Germania. La Francia, probabilmente per via della sua forte propensione al Nucleare, occupa il 5° posto in Europa ed il 13° nel mondo.

Anche sul tema idrogeno vince la Cina, con quasi 6.000 progetti di ricerca pubblicati, lasciando al 2° posto gli Stati Uniti con 2.000 lavori pubblicati. L’Italia occupa il 12° posto con 565 lavori pubblicati, mentre in Europa conduce la Germania.

Secondo Elsevier, “questa grande differenza di posizionamento fra i paesi europei – Germania al 4° posto, Francia al 9°, Italia al 12° e Spagna al 15° – fanno pensare alla mancanza di una politica energetica comune europea”.

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