La Conference League regala a Roma una festa durata tutta la notte. Un calore che i romanisti sanno condividere forse meglio di chiunque altro. Giallo come il sole, rosso come il cuore, e in questi momenti è davvero chiaro. Fuochi d’artificio, cori e soprattutto tanti sorrisi, tanta felicità quella che è regnata ieri su Roma. Un’esplosione di gioia che non si vedeva dall’ultimo scudetto vinto nel 2001.

 

 

Zaniolo, già protagonista diretto delle scorse partite di Conference, ieri a Tirana ha firmato la vittoria della Roma sul Feyernoord. Con il suo 1-0, un goal è quanto basta, la Roma ha portato a casa il primo titolo di Conference League.

 

La condizione dello Stadio Olimpico oggi

Ieri all’Olimpico circa in 50 mila ad assistere alla finale dai 6 maxischermi disposti all’interno dello stadio. Un’iniziativa, questa, voluta dall’ A.S. Roma che ha deciso di devolvere parte dei ricavati dalla vendita dei biglietti al progetto Superiamo gli ostacoli”. Un progetto nobile, volto a facilitare il trasferimento allo stadio Olimpico di tutti i tifosi giallorossi con disabilità. Al fischio finale praticamente tutti gli spettatori sono scesi dagli spalti al terreno di gioco per festeggiare la vittoria.

Queste le immagini del campo:

 

Purtroppo, soprattutto in occasioni goliardiche, c’è sempre chi esagera e chi, oltre alla gioia e alla felicità, abbina ingiustificatamente un’abbondante dose di maleducazione e di irrispettosità.

Come dimenticare ciò che accadde nel 2015 proprio per mano dei tifosi del Feyenoord che distrussero la “Barcaccia” del Bernini a piazza di Spagna?

Sicuramente danni di entità non equiparabili ma ecco, sarebbe tutto più bello se in queste occasioni la felicità fosse accompagnata dal rispetto.

Intanto la Roma ieri aveva comunicato ai suoi tifosi: “Torneremo nella notte ma domani pomeriggio festeggeremo tutti insieme.” Mentre si aspetta l’ok della questura, il programma al momento in via di definizione anche se con molta probabilità i festeggiamenti con la squadra avverranno oggi al Circo Massimo.

Sperando che lì non venga distrutto niente!

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