Lo spazio palcoscenico creato per lo spettacolo Costellazioni.

Costellazioni di Nick Payne (traduzione italiana a cura di Matteo Colombo), sarà in scena al Teatro Basilica di Roma fino al prossimo 5 febbraio ed è uno spettacolo “fra le linee del tempo”, di quelli da non lasciarsi scappare se si è in cerca di un evento teatrale originale che sostenga la creatività e la ricerca drammaturgica.

Proiezioni di luci per Costellazioni al Teatro Basilica.

Una scenografia essenziale ed efficace composta da un piano palcoscenico a specchio e fasci di luce bianchi, immerge lo spettatore su di un piano narrativo distopico nel quale la linea del tempo segue la narrazione della storia d’amore (e non solo) fra Pietro e Elena in rewind sistemico fra il possibile e l’ancora immaginabile.

Costellazioni è uno spettacolo originale che offre la possibilità di affrontare le infinite sfaccettature delle relazioni di coppia avvolte nella realtà della fisica quantistica o meglio in ciò che facciamo o non facciamo, che potrebbe essere fatto o non fatto allo stesso modo o in modo diverso in infiniti universi paralleli. Così dice la “Teoria delle stringhe” che Nick Payne mette in scena con Costellazioni.

Il tempo è lineare e siamo immersi fra le scelte che prendiamo e quelle che non prendiamo

Esiste realmente il libero arbitrio o siamo particelle in un universo infinito? Questo interrogativo ci accompagna per tutta la durata dello spettacolo che racconta le fasi di una storia d’amore dall’incontro, al primo appuntamento, alla convivenza, il tradimento e poi ancora lo sviluppo della storia stessa superando il confine del concetto di spazio e tempo. La medesima scena si ripete in infinite possibilità e per questo la narrazione appare aperta e vive delle vibranti emozioni del pubblico in sala, assorbendone la linfa generativa.

I frammenti di scena proposti smuovono le parti più intime di ciascuno di noi e, cosa fondamentale, ci portano verso il piano più elevato della drammaturgia proposta con passo lieve quanto deciso: non è la relazione d’amore la protagonista quanto la vita stessa perché, la svolta drammatica nella vita della giovane Elena (che non vi sveliamo qui) sposta l’asse dell’attenzione e rende vincente il testo.

I protagonisti Elena Lietti e Pietro Micci in scena per Costellazioni

Costellazioni è uno spettacolo che in ultima analisi interroga senza interrogare sul diritto alla vita, il diritto alla morte e il diritto all’amore.

Il puzzle che si ricompone sui frame “quantici” della pièce è intenso ed efficace. I due bravi protagonisti, Elena Lietti e Pietro Micci, usano una misura giusta nell’approccio al testo il che rende l’insieme un quadro verosimile senza sentimentalismi aggiunti.

Abbiamo il tempo che c’è sempre stato, dice la giovane protagonista al suo compagno. Costellazioni è questo: un testo aperto che illumina le coscienze.

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