Temperature sempre più alte e precipitazioni sempre più intense: si tratta di un binomio molto conosciuto e studiato nella meteorologia. L’aumento delle temperature comporta una maggior evaporazione dell’acqua di mari e laghi. L’umidità creata, quando arriva una perturbazione, diventa pioggia torrenziale. Viene definita “tropicalizzazione” del clima mediterraneo, e si accompagna alle cosiddette “notti tropicali”, vale a dire notti dove non si scende al di sotto dei 20°. Un fenomeno che abbiamo tutti potuto osservare durante il mese di agosto, nel quale si sono alternate forti piogge e caldo afoso.
Un clima ‘tropicale’ anche nel Lazio
In particolare, il temporale nella notte tra il 20 e il 21 agosto che ha coinvolto tutti i paesi del nord di Roma e Roma stessa, che si è risvegliata con due stazioni della Metro allagate, piante sradicate, insegne pericolanti. Anche Sacrofano ha riportato dei danni, tra allagamenti, colate di fango e detriti. Il danno più impattante è stata la frana su Via Fontana Mancina – importante strada che collega Via di Solfatare al centro del paese – che all’11 ottobre risulta ancora chiusa. Per la riapertura sarà necessaria un’ispezione da parte di un geologo, per garantirne la sicurezza.
In previsione della stagione autunnale, crediamo sia importante ricordare alcune linee guida per affrontare condizioni metereologiche simili. Questo tipo di eventi metereologici, più o meno estremi, sono solitamente preceduti da un’allerta della Protezione Civile, che si occupa spesso anche degli interventi sul campo. Le allerte vengono formulate sulla base delle previsioni meteo ai fini di protezione civile, il cui scopo è evidenziare situazioni potenzialmente dannose per persone e cose. Le valutazioni confluiscono nel Bollettino di criticità nazionale, che viene prodotto quotidianamente.
Le Regioni e le Province Autonome diramano di conseguenza le allerte per i sistemi locali di protezione civile. Sono poi i Sindaci ad attivare i piani comunali di protezione civile, informare i cittadini sulle situazioni di rischio e decidere le azioni da intraprendere per tutelare la popolazione. Tenersi aggiornati sulle allerte è il primo passo per non farsi cogliere impreparati. È possibile tramite i canali di comunicazione della Regione Lazio e della Protezione Civile. Esistono poi delle linee guida, stilate dalla Protezione Civile, per far fronte a temporali, alluvioni ed eventi meteo estremi.
Prima del temporale
– Controlla le previsioni meteo / bollettini prima di fare attività all’aperto (escursioni, mare, montagna, pesca, campeggio). Ricordati che, anche se le previsioni segnalano solo la possibilità di temporale, la situazione può evolversi velocemente.
Quando il temporale sta arrivando
– Se il cielo diventa scuro è preferibile fermare o rimandare qualunque attività all’aperto.
Se sei all’aperto
– Cerca un riparo chiuso il più presto possibile (un edificio solido).
– Se non c’è un edificio, un’automobile con portiere chiuse può essere un riparo accettabile. – Evita di restare vicino ad alberi isolati, pali, tralicci, strutture metalliche sporgenti. Questi sono più soggetti a essere colpiti dai fulmini.
– Allontanati da acqua aperta: mare, lago, piscina, barche. Anche l’acqua può trasmettere la scarica elettrica.
– Se resti per qualche motivo all’aperto, se possibile stai lontano dal suolo con oggetti isolanti, mantieni i piedi uniti, evita di sdraiarti o toccare terra con superfici ampie.
Se sei in casa
– Evita di usare apparecchi elettrici collegati alla rete; meglio disconnetterli o staccare la spina.
– Non usare il telefono fisso; il cellulare o cordless sono meno rischiosi.
– Non toccare tubi, condutture, impianti elettrici esterni: queste strutture possono condurre corrente.
– Evita il contatto con l’acqua (es. lavare piatti, fare la doccia) durante il temporale.
– Riparati in una stanza interna, lontano da porte e finestre, balconi, verande, strutture non stabili.
Dopo il temporale
– Aspetta almeno 30 minuti dall’ultimo tuono prima di uscire o riprendere le attività all’aperto, in modo da essere certi che il pericolo sia passato.
Sono molti i centri metereologici che denunciano un progressivo aumento degli eventi estremi in Italia. Il Mar Mediterraneo è uno dei luoghi più suscettibili al cambiamento climatico, con un incremento delle temperature dell’acqua dal 20% al 50% più veloce rispetto alla media globale (dati IPCC AR6). L’Osservatorio Città Clima di Legambiente ha registrato nel 2024 un totale di 351 eventi meteo estremi (nel 2015 erano stati 60), di cui 134 dovuti ad allagamenti da piogge intense. In questo contesto di incertezza sarà necessario non solo che i privati cittadini siano preparati, ma anche che le istituzioni identifichino piani di sicurezza e potenziali punti di pericolo per far fronte ad eventuali emergenze.

Foto: ODV – Protezione Civile Sacrofano


















