L’amore, quando ci penso mi viene sempre in mente la canzone dei Dire Straits Romeo and Juliet. L’amore romantico, esagerato, fonte di desiderio implacabile; il Romeo innamorato di Shakespeare parlando con Benvolio della sua amata dirà:

[…] Una donna

Più bella del mio amore? Il sole che tutto vede

Non ha mai veduto l’eguale da quando

È cominciato il mondo.

(Shakespeare, Romeo e Giulietta I. 2-3)

Cos’era l’amore per i greci?

Per i greci l’amore era un dio chiamato Eros. Non c’erano rivali che potessero sconfiggere il suo arco e le sue frecce, definito da Sofocle “invincibile in battaglia”. Chiunque venisse colpito, non avrebbe avuto via di fuga: si innamorava. Eros nella visione collettiva non era visto solo come sentimento, era anche desiderio sessuale. Due facce della stessa medaglia: sentimento e sessualità.

Il desiderio folle in greco veniva chiamato Eros. Un greco non avrebbe mai detto “ti amo”, nella loro concezione dell’amore mancava la soggettività, Amore era oggettivo. Per questo motivo, si esprimevano mettendo Eros come soggetto e l’essere umano come oggetto, vittima di passioni travolgenti. Eros mi sconvolge.

Timoniere dell’anima
Statua di Eros che incorda l’arco

Eros porta sempre verso mari tempestosi, talvolta anche innavigabili a causa dei suoi costanti capricci. Capriccioso e malvagio, il dio viene raffigurato come un bambino, creatura crudele e insensibile. Disonesto, indisciplinato e giocherellone; si diverte con le nostre vite, le nostre sofferenze e la nostra felicità, continuando a fare scommesse già vinte in partenza.

Anche Erasmo da Rotterdam nel 1509 lo ricorderà come padre e creatore di ogni relazione, dagli occhi bendati, armato di arco e frecce. Ancora una volta, nella visione dell’autore, Cupido sceglierà al nostro posto.

Amore oggettivo o soggettivo?

Noi percepiamo l’amore come tendenza dell’individuo, sentimento libero, senza inclinazioni esterne. Secondo questa linea di pensiero potremmo vedere il punto di vista dei greci come antico, qualcosa di superato. Siamo proprio sicuri di saperne più di Platone o di Saffo? Non ci si siamo mai sentiti vittime di una forza più grande di noi, tirannica e capricciosa? Siamo davvero in grado di scegliere chi amare?

Amore e Psiche, Canova, dettaglio

 

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