L'IC Olga Rovere di Rignano Flaminio incontra la madre di Attilio Manca
L'IC Olga Rovere di Rignano Flaminio incontra la madre di Attilio Manca

La libertà va difesa con la cultura, solo così potremo sconfiggere la mafia“. A parlare agli studenti è Angela Manca, madre di Attilio, il chirurgo urologo trovato morto nel febbraio 2004 nella sua casa di Viterbo. Un caso archiviato come suicidio per overdose. Una storia che, invece, nasconde ben altro: quella morte infatti serviva a coprire la latitanza del boss Bernardo Provenzano, che proprio in quegli anni chiede al medico originario di Barcellona Pozzo di Gotto di operarlo. La risposta è no e per questo andava eliminato, gli andava “fatta la doccia” si sente in una intercettazione.

Una vicenda finita per tanto, troppo tempo nel dimenticatoio e che oggi ritrova la luce. Merito anche dell’incontro “Frammenti di Verità” organizzato dall’Istituto Comprensivo “Olga Rovere” di Rignano Flaminio, in collaborazione con il Gruppo Attilio Manca di Roma del Movimento delle Agende Rosse. “Un incontro fortemente voluto dalla nostra scuola che ha dedicato al tema della legalità, del contrasto alla mafia e delle attività criminali una Commissione, guidata dall’Insegnante Laura De Angelis, organizzatrice della giornata – spiega la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Marisa MarchizzaUna giornata all’insegna della memoria, per ricordare a tutti il valore dell’onestà e per riflettere con gli studenti sull’importanza di combattere con le armi dell’istruzione e della cultura“.

Incontro con Angela Manca e Salvatore Borsellino del Movimento delle Agende Rosse

Angela Manca interviene a distanza, sullo schermo della LIM. Si trova a Treviso, nella casa del figlio, “perché in Sicilia non potevo più stare. Ho ricevuto minacce, offese, intimidazioni. Non ce la facevo più”. Con le sue parole si ripercorre la vicenda di Attilio Manca, un medico brillante, tra i primi in Italia a sperimentare tecniche e procedure chirurgiche all’avanguardia. “Mi chiamava sempre, dopo ogni operazione, per dirmi come era andata. E invece me l’hanno portato via”. Quando viene ritrovato senza vita, l’autopsia riscontra nel sangue presenza di eroina, per terra c’è una siringa, nel braccio sinistro due fori. Per gli inquirenti è suicidio per overdose, ma non per la famiglia: “Mio figlio era mancino, sulle siringhe non sono state trovate le sue impronte digitali e soprattutto cinque pentiti hanno parlato di omicidio”. La Commissione Parlamentare Antimafia, lo scorso anno, ha riaperto il caso. C’è ancora la possibilità di fare chiarezza, di trovare la verità. “Ma la verità passa anche attraverso voi, attraverso i giovani – continua la mamma di Attilio Manca – giro tante scuole e gli studenti mi inondano di passione, di affetto, di vicinanza. Siete voi la speranza per il futuro, per questo vi dico: ribellatevi alla violenza”.

Il medico Attilio Manca
Il medico Attilio Manca

L’incontro, che ha visto la partecipazione, oltre della Dirigente Scolastica, anche della DSGA Dott.ssa Antonella Orlandi, della Vicepreside Prof.ssa Alessia Tomasello e dell’Insegnante Cinzia Cilona, cugina di Attilio Manca, rientra all’interno della programmazione di Educazione Civica e delle iniziative della Commissione Legalità dell’Istituto. “Noi come Scuola continueremo su questa strada – conclude la Prof.ssa Marisa Marchizza – per aprire gli occhi su ciò che ci circonda, per avere gli strumenti per interpretarlo, per scoprire vicende dimenticate come quella di Attilio Manca e per ricordare ogni giorno quelle di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che sono tra i grandi della nostra storia”.

Una storia che andrebbe riscoperta ogni giorno. Dentro e fuori le aule delle scuole.

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