Le catacombe di Priscilla sono un complesso Insieme di gallerie sepolcrali di epoca paleocristiana che si snodano nei pressi del parco di Villa Ada Savoia, costeggiando la via Salaria. Rappresentanti per eccellenza della cristianizzazione della città di Roma a partire dal II secolo d.C., costituiscono una delle più importanti testimonianze per lo studio delle usanze sepolcrali cristiane.

Furono, prima di Costantino, soprattutto motivi di tipo economico a incentivare la costruzione di catacombe (modello di cimitero ipogeo): queste infatti altro non facevano che rispondere all’esigenza di evitare gli elevati prezzi dei terreni in superficie.

Ed è proprio il loro essere “sotterranee” che spiega il motivo per il quale costruzioni del genere si trovino solo in presenza di terreni di roccia tenera o di caverne naturali.

All’inizio gli ipogei sorgono in proprietà privata. Pare infatti, dalle molte iscrizioni ritrovate, che Priscilla, una nobile matrona romana grandemente nota in vita (tanto da rendere possibile che le catacombe prendessero direttamente il suo nome piuttosto che quello della gens Acilia, alla quale apparteneva e alla quale è dedicato uno dei più grandi ipogei del complesso), fosse la proprietaria del terreno e la fondatrice dell’immenso cimitero.
Quest’ultimo, di dimensioni fenomenali, si estende su diversi piani, come era usuale, e per una lunghezza complessiva di circa 13 chilometri. A stupire è però soprattutto il numero delle sepolture, che si aggira intorno alle 40 mila. Tra queste compaiono le spoglie di sette pontefici, tra cui quella di san Silvestro, il papa contemporaneo di Costantino che ne avrebbe favorito la conversione, trasformandolo in quello che sarebbe stato il vero “fondatore della Chiesa”.

Nell’ipogeo, che si snoda in albulacri principali, gallerie e corridoi secondari, è possibile distinguere almeno 4 regioni principali: quella del già citato ipogeo degli Acilii, quella antichissima delle gallerie regolari, quella dell’arenario, ed infine la regione del criptoportico.

Ipogeo degli Acilii
Era il luogo di sepoltura prediletto della gens Acilia, un’importante famiglia senatoria romana, parente di quel Manio Acilio Glabrione condannato durante la persecuzione cristiana voluta da Diocleziano. L’ipogeo, che presenta vari cubicoli, conserva ancora i sarcofagi in marmo e numerose decorazioni, pur rappresentando uno dei nuclei primitivi del cimitero. La galleria nella quale si aprono le nicchie giunge in una grande stanza che originariamente doveva fungere da riserva d’acqua.

Gallerie regolari
Contemporaneamente al cosiddetto ipogeo degli Acilii funzionava anche un cimitero regolare composto da una serie complessa di gallerie sotterranee. L’andamento delle gallerie testimonia l’impiego di una planimetria a graticola, alla quale nel tempo si andarono ad aggiungere sempre nuovi spazi per ampliare il luogo.

Arenario
Costituisce la parte principale delle catacombe ed è una grotta sotterranea scavata nella roccia nella quale poi vennero incavati dei semplici loculi. Questi sono scarni e presentano spesso solo un’iscrizione in rosso pompeiano del nome del defunto o dei simboli cristiani (palma; colomba), segno che tali sepolture appartenevano a persone semplici, di basso rango.
Nei loculi il corpo veniva avvolto in un lenzuolo e poggiato direttamente sulla terra, poi veniva cosparso di calce affinché non si putrefacesse troppo velocemente.

Criptoportico
Si apriva sul lato opposto dell’ipogeo degli Acilii. Di forma rettangolare funzionò inizialmente come ninfeo (luogo in origine di culto caratterizzato dalla presenza di fontane), poi nel corso del II sec. fu anche questo ingrandito e adattato a luogo di sepoltura.
È all’interno di quest’area che troviamo una delle parti più importanti e celebri della Roma sotterranea: la Cappella Greca. Questo ambiente presenta un raro e complesso programma decorativo, realizzato attraverso tecniche molto raffinate, come quella dello stucco, raramente in uno in ambito catacombale. L’assenza di loculi fa pensare che questa non fungesse da luogo esclusivamente funerario, ma che fosse piuttosto un luogo di riunione o di catechesi.

L’entrata alle catacombe è situata presso il convento delle suore benedettine di Priscilla. Nella basilica di San Silvestro, che sorge esattamente sopra al cimitero, è stato inaugurato nel 2013 un museo che raccoglie numerosi resti archeologici rinvenuti durante gli scavi. Il luogo è visitabile tutti i giorni escluso il lunedì.

Maggiori informazioni riguardanti giorni di chiusura e orari sono consultabili presso il sito www.catacombepriscilla.com

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