Il Parco di Veio si inserisce in un contesto assai articolato caratterizzato dalla compenetrazione di ambienti naturali ed agricoli e da una diffusa presenza umana. I danni provocati dalla fauna selvatica nel Parco sono imputabili per la maggior parte al cinghiale (Sus scrofa), ed in misura minore all’istrice.

Impatto del cinghiale nelle zone abitate del Parco di Veio: il conflitto sociale

La presenza di cinghiali è stata rilevata anche in aree antropizzate, caratterizzate da una forte interconnessione tra spazi ancora naturali e aree ormai fortemente urbanizzate: zona Inviolatella, Grottarossa, Volusia, Giustiniana, Le Rughe, Prima Porta, ecc. Tale situazione desta allarme e preoccupazione nella popolazione che non è abituata ad interagire con la specie. In particolare nelle aree antropizzate esso è attratto dalla disponibilità di cibo che può reperire presso i cassonetti o in siti in cui vengono foraggiati gli animali domestici. Nei periodi di siccità è inoltre fortemente attratto dai giardini e terreni irrigati. La presenza del surplus alimentare reperibile in città porta ad un aumento della capacità portante dell’habitat. Nella gestione della problematica sono coinvolte istituzioni a diversi livelli, con competenze in materia di pubblica incolumità e gestione faunistica (Regione Lazio, Roma Capitale, Città metropolitana di Roma Capitale). Queste hanno recentemente firmato uno schema di protocollo di intesa contenete una procedura, predisposta dall’ISPRA, (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per la gestione del cinghiale nel territorio di Roma Capitale.

Per quanto riguarda i territori afferenti agli altri otto Comuni del Parco recentemente la Comunità del Parco ha inviato una nota di richiesta di estensione del protocollo d’intesa alla Città metropolitana di Roma. L’Ente ha attivato le politiche di prevenzione dei danni a partire dal 2004 cedendo in comodato d’uso gratuito i kit per la realizzazione di recinzioni elettrificate anticinghiale. Dal 2010 l’attività di prevenzione si è poi significativamente intensificata grazie allo stanziamento di appositi fondi (fondi per la prevenzione danni da fauna selvatica anni 2008-2009-2011-2016-2017), con un investimento complessivo di 107.600 euro circa.

Interventi di prevenzione dei sinistri stradali

Dal 2005 l’Ente Parco ha predisposto ed aggiornato un archivio informatico georeferenziato dei sinistri provocati dalla fauna selvatica. Le informazioni contenute consentono di individuare i tratti di strada soggetti a maggior rischio di sinistro. Sulla base di tali dati e, mettendo in evidenza le zone più critiche, l’Ente Parco in moltissime occasioni ha richiesto agli enti competenti per la gestione delle strade (provincia di Roma, Comuni, Anas) di provvedere con urgenza a dotare le strade della necessaria segnaletica verticale di pericolo per attraversamento di fauna selvatica.

Piano di controllo del cinghiale

Nel 2013 L’Ente ha avviato il “Piano per la programmazione di interventi di controllo numerico del cinghiale nel Parco di Veio”. L’anno scorso sono stati catturati per mezzo delle gabbie oltre duecento cinghiali e, sebbene siano stati abilitati 24 coadiutori al Piano di controllo, di fatto le attività di abbattimento non sono state avviate in quanto sono state riscontrate una serie di difficoltà operative nel rispettare le procedure previste dalla normativa vigente. (Ad es. l’obbligo di trasferimento degli animali presso centri di lavorazione della selvaggina) che comporta la necessità di disporre di un mezzo refrigerato per il conferimento degli animali a temperature inferiori ai 7°C e che rende le operazioni complicate e poco sostenibili dal punto di vista economico.

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