Poche righe salutare i miei due alberi, oggi che è la festa di tutti gli alberi. Se lo meritano.

Stanno tranquilli li alla fine di via Fornello: un vecchio ulivo e un gigantesco bacolaro che presidia la collina da prima che nascesse mio padre. Li amo da sempre. Sono il mio arboreto magico e personale. A fianco del massiccio ulivo, sovversivo perché ho deciso che sta lì dal tempo della rivoluzione  francese, per oltre un decennio è stata posizionata la gigantesca sega a nastro con cui, insieme a papà, ho seghettato quintali e quintali di legna da ardere per i camini e le mitiche stufe economiche del mio Macondo di comignoli fumanti.

Una meraviglia quell’odore di fuoco acceso che si respirava per ogni via proprio in questi giorni di fine novembre. E grande sensazione di essere utile al tuo mondo scaricando sull’uscio delle case quella legna ben spaccata e preziosa per ridare calore alle vecchie signore.  

L’ulivo sovversivo e il bacolaro gigante

Il bacolaro con i suoi 15 -20 metri di altezza è li davanti all’ulivo, dall’altra parte delle stretta via. Troneggia come un attempato e panzuto signore piazzato esattamente nel punto più alto delle collina. Guarda Valle Volpina, terra amata dai pittori e poeti, Monte Gennaro, Palombara, Fara Sabina e Monterotondo. Tutti i giorni conta gli aerei che passano sulla linea dell’orizzonte verso il mare. Si diverte moltissimo il bacolaro.

E’ regale ed ospitale, tra le sue chiome folte che sembrano un cappello, trovano posto da sempre due grandi nidi, ma non ho mai capito di quali uccelli. Rompe i muri di cinta e per abbracciarlo bisogna essere in tre. Fa ridere cosi impacciato con le sue arie da re. Oggi ho voluto salutare questi “due ragazzi” del mio cuor, per evitare che la loro festa passasse in sordina, nell’indifferenza indotta dagli impicci quotidiani. Stare davanti a loro due minuti in raccoglimento e silenzio, può farti passare per scemo ma certifica che sei in vita. Che riconosci la presenza del sacro.

Intanto la Regione ha iniziato oggi a piantare 6 milioni alberi

So che la Regione di Zingaretti proprio oggi ha dato il via alla piantumazione di 6 milioni di alberi, uno per ogni abitante. Una grande iniziativa. So con certezza che il personale dei parchi sta lavorando a consegnare gli alberi che avranno grandi chiome domani, che i comuni li stanno richiedendo. C’è grande fervore per creare in due anni un grande bosco. A Campagnano invece l’Università agraria, oggi e nei prossimi giorni, regalerà ai cittadini 1000 ulivi.

E’ la festa di di tutti noi quella dell’albero, è la festa di Greta e di chi crede che si può salvare questa terra meravigliosa, è la festa  di chi si ostina a sognare e non si arrende. In confidenza questo ci siamo detti a tu per tu con ulivo sovversivo e il saggio bacolaro. 

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