A ottobre il bosco di Ramiano è stato setacciato da terra e dall’aria per mappare l’antico sito di Ponzano e portarlo fuori dal mistero che l’avvolge da decine di secoli. E’ la ricerca della città perduta, perche è forte l’ipotesi che nei pressi esista il centro abitato mentre è assai probabile che il grosso della necropoli sia intatta, mai violata dai tombaroli. E’ solo una ipotesi ma sufficiente a convincere l’Amministrazione comunale ad allargare l’area delle indagini, cosa che avverrà nei prossimi mesi. Intanto per giorni la tecnologia più avanzata ha cercato le tracce e resti della comunità che ha abitato il colle dal III secolo avanti cristo, fino all’età imperiale. Georadar hanno operato a terra radiografando ogni pezzo del terreno, e droni, volando, hanno percorso l’attuale bosco al fine di ricavarne una mappa tridimensionale precisa al dettaglio.
Il drone con la Lidar ha radiografato il sottosuolo
Il piccolo aeromobile ha portato in volo una sofisticatissima macchina fotografica capace di guardare il sottosuolo in modo minuzioso e approfondito, per intenderci è come se alla collina sia stata fatta un Tac total body con mezzo di contrasto. Attraverso l’uso di particolari filtri si è indagato e fotografato ogni centimetro, superando anche l’ostacolo costituito dal fogliame. La macchina utilizzata si chiama Lidar, un tempo era di grandi dimensioni utilizzabile solo a bordo di elicotteri, oggi è miniaturizzata, tanto da essere installata su un velivolo piccolo come il drone che, rispetto all’ingombrante elicottero, ha la possibilità di attraversare la macchia folta all’interno e restituire della porzione di terra indagata immagini molto circostanziate. Il risultato di questa ricerca è una carta particolareggiata di ciò che dorme da qualche millennio sotto le radici degli alberi di Ramiano.
Le immagini raccontano di un sito forse inviolato
Le immagini raccontano che nell’area esiste di certo una necropoli. Individuate le tombe già saccheggiate dai predatori nel corso dei secoli e fino ai nostri giorni, ma è lecito ipotizzare che si tratti solo di parte di un complesso più vasto e forse, questa è la speranza, mai profanato da alcuno. Individuati anche i resti di una villa romana la cui esistenza però era già nota. Manca all’appello l’antico centro abitato che l’esistenza della necropoli indica come presenza più che probabile, anzi quasi certa. La città fantasma di Ramiano inizia ad assumere una concreta fisionomia. Il team di archeologi e ricercatori, che in stretta sintonia con la Soprintendenza studiano la collina del mistero, ora hanno definito la mappa del territorio indagato e consegnata all’Amministrazione comunale che ha commissionato la ricerca. Sarà questa la base da cui partire per avviare , magari già nel 2022, una campagna di scavo in collaborazione con università e il coordinamento degli enti preposti. Ramiano si avvia ad uscire dalla leggenda.
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