Costeranno più del previsto i 38 treni ordinati dalla Regione Lazio per le ferrovie Roma Lido e Roma Nord attualmente gestite dal Cotral. Questo quanto emerge dalla lettura del resoconto integrale dell’Audizione n.6 della Commissione consiliare sulla Trasparenza dello scorso 26 novembre convocata dal presidente Massimiliano Valeriani per  fare chiarezza sul “Ritardo consegna treni Roma Lido di Ostia e Roma Civita Castellana Viterbo”. Le parole dell’ingegner Ferraro responsabile dell’esecuzione della fornitura sono chiarissime : “ è realistico un incremento… Io sono il censore peggiore verso FIREMA, però bisogna dire le cose come stanno: c’è una stima, se andate a vedere l’indice FOI tra il 2020 e il 2024, c’è un incremento dei prezzi dell’ordine del 16- 18 per cento. Vuol dire che questa commessa che valeva 280 milioni di euro, in realtà oggi come oggi andrebbe incrementata di circa 40-50 milioni di euro”. Le ragioni stanno nel mondo che ci gira attorno in tutto quel sottofondo di guerre che avvolge da qualche anno le nostre vite, guerra in Ucraina , rappresaglie Houti nel golfo di Suez per la tabula rasa di Israele a Gaza.

Prezzi fuori mercato già nel 2022

Riprendiamo i chiarimenti forniti ai consiglieri regionali  dall’ingegnere regionale: “Questo è un contratto calcolato su dei fabbisogni, delle somme e degli importi che sono oggi ed erano già nel 2022 (allora fu firmato il contratto definitivo ndr) completamente fuori mercato. Questo per dirvi che la maggior parte delle motivazioni che vengono addotte dal fornitore da gennaio del 2024, data iniziale di consegna dei primi due treni testa di serie, ha prodotto tre slittamenti del PGF (scusate, parlo in codice, del piano generale di fornitura) e sono legati sostanzialmente a ritardi prodotti dal fatto che nel momento in cui si sono andati a stipulare i singoli contratti applicativi, i prodotti, i singoli sistemi che vanno a costituire il treno, quindi i sub-fornitori hanno indicato prezzi significativamente superiori rispetto a quelli che erano previsti nell’appalto. A questo si è aggiunta la difficoltà di reperimento dei materiali e si sono aggiunte le difficoltà logistiche dovute al trasporto”.

Gli aumenti

Esempi : i motori ABB, che sono componenti che pesano sulla commessa per oltre 4,5 milioni di euro, nel preventivo che era stato fatto a FIREMA, in gara, con consegna a novembre 2022, ABB ha dichiarato di consegnarli un anno dopo, a novembre del 2023, con un incremento dei prezzi del 16 per cento. Le  ruote con l’assale del treno, che costituisce il carrello, Lucchini le avrebbe fornite a giugno 2022 a 3,6 milioni di euro. Le ha consegnate a luglio 2023 con un extra prezzo del 42 per cento. Alcuni materiali che dovevano arrivare via nave, dopo la sollecitazione regionale ad accelerare i lavori, sono stati spediti  via aereo, con, ovviamente, una maggiorazione dei  costi”. Dunque ritardi e aumento costi hanno un percorso lineare tracciato e puntualmente segnalato in modo ufficiale dagli uffici regionali in modo da poter rivendicare le penali previste. Alla fine del processo le due parti , Regione e Firema, si siederanno ad un tavolo e troveranno una sintesi tra il più da dover dare per ragioni oggettive,  e l’avere, determinato dalle penali secondo quanto previsto dal contratto. La Regione probabilmente non dovrà pagare 50 milioni in più ma una parte, oggi non quantificabile ma certamente rilevante, si. 

La storia delle fideiussioni

Meno lineare invece la storia delle fideiussioni a garanzia dei tre contratti. Due presentano  anomalie di carattere formale, la terza a garanzia di oltre 37 milioni euro invece sembra  falsa. Anche in questo caso i tecnici hanno spiegato che le carte relative sono state acquisite su loro iniziativa dalla Procura che tramite la Guardia di Finanza ha avviato gli  accertamenti. In ogni caso gli atti raccontano che gli uffici regionali allora , nel 2022, avviarono correttamente verifiche presso Ivass che è l’istituto di sorveglianza, la risposta che sollevava dubbi  sulla veridicità del soggetto contraente però è arrivata fuori tempo massimo. Ha spiegato l’ingegner Ferraro :“La segnalazione dell’IVASS, ci tengo a precisare, è stata fatta qualche settimana dopo la consegna alla stazione appaltante. Quindi, nel momento in cui è stata consegnata, la stazione appaltante, andando a fare le indagini standard, non avrebbe riscontrato alcuna criticità”. Il disco arancione  è arrivato 10-15 giorni dopo la firma. 

Il contratto va avanti

L’assessore ai trasporti Fabrizio Ghera in sede di commissione ha dichiarato comunque di non  avere alcuna intenzione di revocare il contratto perché significherebbe aprire un contenzioso di anni, mentre l’urgenza è che i nuovi treni entrino in servizio. Il lavoro di costruzione, per altro è seguito da sempre in modo meticoloso. “La commessa –  ha detto il direttore regionale trasporti e mobilità Mazzenga – è stata sempre seguita da un direttore di esecuzione contratto di Milano, che è stato designato (noi non c’eravamo, ma hanno fatto un’ottima scelta, lo riconosco a valle, andando a prendere un abile professionista, ingegnere, dalla ATM di Milano, il direttore di ingegneria della ATM) che ha uno staff che due volte a settimana sta a Caserta; quindi, la commessa è seguita non bene, ma benissimo, e riporta al responsabile del procedimento una serie di informazioni”.

 

Saliremo sui nuovi treni in autunno

Dunque si procede secondo l’ultimo “timing” fornito dalla società costruttrice  Firema  che, è bene ricordarlo, per il 30% è di proprietà pubblica e il 70% di imprenditori indiani, ed ha vinto l’appalto in quanto unica partecipante alla gara. “Le consegne – ha spiegato l’ingegner Ferraro – sono  state impacchettate in un periodo più breve. I primi due treni testa di serie Lido e Viterbo, arriveranno a febbraio 2025. Dopodiché, dopo 60 giorni – i tempi sono più dilatati perché sui treni testa di serie si fanno una serie di prove – cominciano ad essere cadenzate le consegne degli altri che, vado a memoria, dovrebbero essere nell’ordine di 20 giorni uno dopo l’altro, in successione”. Dopo la consegna i due treni pilota saranno messi in prova come da regolamento a Firenze e Bologna poi saranno pronti per entrare in servizio sulle tratte assegnate. Per poterli utilizzare i pendolari dovranno pazientare fino al prossimo autunno.

 

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