Mi raccomando, lo metti dieci minuti in forno e senti che roba”. Marco mi consiglia così mentre mi impacchetta il pane che avrebbe buttato. Lavora in un forno sulla via Ostiense, a Roma, che ho trovato utilizzando Too Good To Go, l’app che salva gli avanzi di ristoranti, pizzerie e supermercati. Neanche 5€ di spesa e mi porto via tre tipi di pane diverso e un contenitore pieno di pizza (margherita, mortadella e una clamorosa salsiccia e zucca). “Te pare che la devo buttà? Così riesco a rientrarci di qualcosa e chi la compra risparmia”. E soprattutto evita lo spreco.

Ogni anno, infatti, circa un terzo del cibo prodotto, corrispondente a 1,3 miliardi di tonnellate e a un valore di 1000 miliardi di dollari, finisce nella spazzatura. Sono queste le cifre rese note dal Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, nel report a sostegno dell’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030, quello relativo ai “Modelli di produzione e consumo”. Numeri più precisi si trovano invece nell’ultimo Food Waste Index Report, promosso dall’Unep e dall’organizzazione Wrap: a buttare cibo sono soprattutto le famiglie, che scartano l’11% degli alimenti, vale a dire 74kg l’anno, mentre servizi e punti vendita ne sprecano rispettivamente il 5% e il 2%. “Non riusciremo a raggiungere questo obiettivo entro i tempi stabiliti dall’Agenda 2030 – ha detto il ceo di Wrap, Marcus Goverse non aumenteremo significativamente gli investimenti per affrontare lo spreco a livello globale. Questa deve essere una priorità per governi, organizzazioni internazionali, imprese e fondazioni filantropiche“.

Spreco alimentare in Italia e nel mondo - Idee Green
Le cifre dello spreco di cibo in Italia e nel mondo

È proprio con l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare e sensibilizzare al consumo consapevole che è stato lanciato Too Good To Go, “troppo buono per essere buttato“. Nata in Danimarca nel 2015, l’app, che è presente in 14 paesi europei, negli Stati Uniti e in Canada è arrivata in Italia nell’aprile 2019. Oltre 65 città coinvolte, 15 mila negozi aderenti, più di 4 milioni di box vendute a 4 milioni di utenti.

Too Good To Go: l'app contro lo spreco alimentare arriva in Italia
Le magic box di Too Good To Go

Il meccanismo è semplice: attraverso l’applicazione, ogni commerciante può indicare ogni giorno la quantità di “Magic Box” disponibili, composte dai prodotti prossimi alla scadenza o che si prevede non saranno venduti entro fine giornata. Dall’altra parte, i consumatori possono trovare i locali aderenti più vicini a loro, scegliere la box e acquistarla a un terzo del prezzo iniziale. Il gioco poi è fatto: basta recarsi in negozio nella fascia oraria specificata.

Gli esercenti aderiscono per tre motivi – ha spiegato Roberto Bove, Business Developer della Città Metropolitana di Milano, a ilfattoalimentare.itinnanzitutto il vantaggio economico, anche se piccolo. Poi, sicuramente, la leva pubblicitaria: in questo modo le attività aderenti raggiungono nuovi clienti che, se lavorano bene, possono fidelizzare. Dato poi che non si tratta di un delivery ma è necessario recarsi fisicamente nel punto vendita, è più facile creare nuovi rapporti di fiducia, contando anche sul fatto che in buona parte si tratta di negozi di prossimità. Il terzo aspetto, da non trascurare, è l’attenzione alla salvaguardia ambientale, e quindi il contrasto al problema dello spreco di cibo“.

Nel momento in cui scriviamo, su Too Good To Go ci sono oltre 30 offerte di box. Si va dai pasti pronti, venduti da pizzerie e forni, alle colazioni, messe in evidenza da bar e pasticcerie, fino ai box dei supermercati, degli alimentari, delle salumerie, delle gelaterie. I prezzi? Dal più basso di 1.99€ a un massino di 4.99€.Scegliere Too Good To Go e i prodotti delle Magic Box significa sostenere i commercianti che si impegnano a limitare sprechi di cibo e risorse – dice Eugenio Sapora, Country Manager Italia – ma anche sensibilizzare gli utenti sull’importanza di un consumo consapevole, oltre che a riavvicinarli agli esercizi commerciali di prossimità”.

Cause e soluzioni – CoopNoSpreco
Infografica. Perdita e spreco: cause e impatti. Fonte: Coopnospreco

Una mission, quella di Too Good To Go, che non si limita quindi al vantaggio economico e al consumo di cibo. Ma che mira a essere un movimento educativo e di sensibilizzazione. Sul sito si trovano infatti materiali e presentazioni messe a disposizioni di alunni e insegnanti che hanno la volontà di approfondire la tematica. “L’istruzione gioca un ruolo fondamentale per ridurre lo spreco alimentare. Lo combattiamo assieme a scuole e università, con l’obiettivo di insegnare alla prossima generazione come valorizzare le nostre risorse e proteggere il nostro pianetasi legge sul sito di Too Good To Go, che si pone l’obiettivo di ispirare 500 scuole italiane nei prossini anni. E per farlo servono strumenti, serve conoscenza. Serve sapere, ad esempio, che tra le cause principali dello spreco alimentare in casa ci sono il porzionamento erroneo, la lettura sbagliata della data di scadenza, l’erronea conservazione degli alimenti, la mancanza di pianificazione della spesa.

E forse qualcosa sta cambiando davvero, almeno nell’Italia del Covid-19. I dati del post lockdown dicono che gli italiani hanno sprecato “solo” 27kg di cibo a testa, vale a dire -11,78% rispetto al 2019. 222mila tonnellate di cibo salvato, secondo il Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, con un risparmio di 6€ pro capite.

Ancora molto però resta da fare. “Ridurre gli sprechi alimentari è una delle azioni più importanti che possiamo fare per contrastare il riscaldamento globale” afferma Chad Frischmann, esperto di cambiamento climatico. E per farlo serve partire dalla vita di tutti i giorni. Con una lista della spesa più snella e più avanzi nel freezer. E con una semplice app che permette al consumatore di fare la spesa a prezzi stracciati e al commerciante di rientrare su prodotti che non riuscirebbe a vendere. In un circolo virtuoso, che porta vantaggi a tutti.

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