Un mucchio di scatoloni pieni di cd, archivio di video registrati negli ultimi 40 anni. Una Spoon River di immagini. Racconta storie di gente normale, feste di paese, gite al mare, processioni, la banda, volti di padri e madri, sorrisi, stupore e dolcezza di una comunità. Un lunghissimo film corale, tutti attori protagonisti.

Archivio di volti ed emozioni

Restituisce emozioni che colpiscono come pugni, strappano lacrime. Suscitano memoria, suggeriscono colori, riportano sapori, alimentano nostalgia. I mille e più’ filmati vanno dagli ’80 ad oggi, sono anche documento e storia e testimoniano l’evoluzione delle tecnologie di ripresa da vhs ai cd fino al digitale. Una parte della raccolta, quella dal 1970 fino al 1985, è andata persa, gettata nei rifiuti dagli operai durante lavori di ristrutturazione di casa. Il grosso si è salvato. Ed è la cronaca del nostro vivere quotidiano, un poema della gente comune.

L’autore è un signore gentile, Mimmo Tamanti

Il regista è un signore gentile che abita a Capena nella via delle mia adolescenza e che si chiama Mimmo Tamanti. Ottantotto anni anni portati da campione. La musica dentro, componente della banda musicale, ballerino da sempre e per sempre. Lo ha fermato solo il coronavirus, ma è li che aspetta, non vede l’ora di tornare in pista a ballare con le belle signore. Mimmo è stato operaio e capo della cantina sociale di Capena dal giorno della sua fondazione alla fine della storia. Era l’uomo dei silos, quello della parte in ombra, delle lavagnette nere che indicavano il contenuto dei pozzi, quello che stabiliva se il vino era pronto per l’imbottigliamento o fosse meglio aspettare qualche giorno, che curava la produzione del doc Feronia orgoglio e vanto della cantina.  Ha tre figli, un nugolo di nipoti e bisnipoti. Uomo di poche parole, portatore sano di cura e sensibilità. Nel tempo del primo lockdown, chiuso a casa, ha iniziato a rivedere il materiale girato dagli anni ’80. Lo ha selezionato e montato in 122 mini film che poi ha postato sulla sua pagina facebook accompagnati dalla scritta “Mimmo Tamanti ha fatto per tutti che sono chiusi in casa per il coronavirus”. Ogni volta circa quattro ore di lavoro davanti al computer. Ha confezionato così un dono che conteneva sorrisi energia pura per resistere ciabattando per casa.

122 video con gli occhi dolci della nostra gente

Un campionario straordinario prendeva a scorrere creando la stessa attesa del finale di un film giallo. Madri e padri, nonni e fratelli. Immagini di giorni sereni e di festa. Le processioni, i carabinieri, i preti e chierichetti, sindaci e assessori, feste sociali presso il centro anziani, le risate i balli, la ricca stesa di panini. Sfilate di carnevale, benedizioni di cavalli e animali a S. Antonio, immagini del ciocco grande. Quando il video veniva postato, in genere nel pomeriggio di quei mesi, si apriva una finestra dove entrava una folata di ricordi e commozione, partiva la ricerca al volto caro, i commenti sulle strade cambiate, su quel pezzo di paese e su quella facciata di casa con nuovi colori. Ma soprattutto incantavano i sorrisi, perché Mimmo nei molti primi piani ha colto la serenità, filmato per sempre gli occhi dolci della nostra gente quando, come per magia, tornava a giocare. Un dono di emozioni in purezza come sanno fare solo i poeti.

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