I domini collettivi di Capena, cioè l’ex Università agraria, hanno da ieri sera un nuovo presidente e un nuovo consiglio. Il nuovo ente che nasce dalla riforma varata dal precedente governo ora dovrà amministrate terre vaste oltre 300 ettari. Boschi, uliveti, vigne e spazi per gli allevatori. Ma non solo questo trova posto nel cuore dell’area comune, il valore aggiunto è il toponimo Le Macchie, il giacimento che conserva la storia della  Valle Tiberina e dei Capenati che ne furono il popolo dominante fini all’arrivo dei Romani. Qui sono le necropoli che hanno dato  vita ad una sezione del Museo nazionale etrusco di Valle Giulia, qui  i resti di Civitucola l’antica capitale dei Capenates leali alleati di Veio fino alla sconfitta finale. Tanto era forte quell’alleanza che nelle mura della città distrutta c’era e c’è una porta dedicata al popolo amico. La sconfitta non ha cancellato una storia di grande fratellanza.

Presidente l’architetto Franco Iena

La responsabilità di  valorizzare questo scrigno prezioso di  memoria e futuro sarà dell’architetto Franco Iena  eletto all’unanimità. Vice presidente il nostro collaboratore  Simone Giallonardo. L’architetto Iena conosce il territorio in  modo profondo.  Questa terra, in particolare il centro storico dell’attuale Capena,  è stata oggetto della sua laurea, e per anni è stato ed è ancora  animatore della sezione locale del Gar (Gruppo archeologico romano) con il quale insieme ad un folto gruppo di volontari, ha condotto campagne di scavo nell’area di Civitucola e del Lucus Feroniae in collaborazione con la Soprintendenza. Gli altri componenti del consiglio sono addetti ai lavori, portatori di grandi competenze. Spicca l’elezione di Matilde Di Pietro prima donna ad entrare nel consiglio di gestione delle terre pubbliche  e conduttrice insieme alla famiglia dell’azienda Di Pietro un’eccellenza della realtà agricola capenate  e della quale spesso abbiamo parlato nel nostro giornale. Antonio Pelliccia è esperto di agricoltura e viticoltore. Fa parte della cooperativa che ha preso in gestione anni fa 10 ettari di terre dell’università agraria per impiantare una vigna che oggi produce vini di gran qualità. Un presidio che si innesta e ridà forza ad una specifica vocazione del territorio capenate, quello di produrre vini speciali che affonda radici ai tempi dei Romani. Sapere e competenza sono al vertice di questa istituzione pubblica. 

Un cda espressione di un civismo sapiente

Espressione di un civismo sapiente  che rifugge e si distingue da quello figlio del qualunquismo parolaio. La sfida è trasformare i 300 ettari in un polmone economico e culturale e tratto identitario no  solo di Capena ma dell’intera area Tiberina, visto che le terre in questione confinano con qualsi ì tutti i paesi dell’area da Fiano Romano a Rignano. Il nuovo cda si è insediato nel tardo pomeriggio di ieri. Nel corso della prima seduta si  è provveduto alla convalida degli eletti. Il veterana Luciano Vecchiotti vero artefice del cambiamento  ha dichiarato la propria incompatibilità con la carica di consigliere comunale, ed ha scelto di restare a fianco del sindaco Roberto Barbetti. Al suo posto è subentrato Serafino Forti. E’ un gruppo di gente che può stupire.

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