20130102 - LATINA - Borgo Montello - Discarica INDECO - Enrico de Divitiis/www.provincialista.it

La Raggi non è solo il sindaco di Roma ma è anche Presidente della Città Metropolitana (la ex Provincia), cioè la massima rappresentante dei 121 comuni della provincia romana. Di questa sua funzione forse non ha mai preso atto.

Infatti dovrebbe tutelare i 121 centri, invece quando li pensa, propone di farne  pattumiera, dopo avergli donato cinque anni di abbandono tra frane e strade dissestate, che dovrebbero essere curate proprio dalla Città Metropolitana che la sindaca di Roma presiede.

La legge regionale dei rifiuti vieta di realizzare discariche nell’hinterland al servizio della Capitale e invece ecco che propone una ex cava a Magliano Romano, a 700 metri dal centro abitato. Proposta irricevibile, dice il giovane sindaco del paese Francesco Mancini e a sostegno esprimono lo stesso parere i primi cittadini dei comuni limitrofi. Ma il rischio è alto perché alla riunione convocata nei prossimi giorni dal ministro Roberto Cingolani la sindaca rappresenterà gli interessi sia di Roma che della sua provincia.

Il paradosso di una riforma sbagliata

E’ il paradosso di una riforma sbagliata, quella che nel 2014 trasformò le Province, storiche amministrazioni di prossimità, in enti di secondo livello, cioè una sorta di grandi Comunità montane. Il consiglio non si elegge, i suoi membri vengono designati dai comuni con un bilancino. Si voleva eliminare un “carozzone”, come nelle vulgata dell’antipolitica troppo spesso assecondata, il risultato è stato che la struttura amministrativa, dipendenti, dirigenti sono rimasti, la rappresentanza dei territori umiliata. A ottobre si vota per il nuovo sindaco di Roma che deciderà anche dell’hinterand, ma il tema delle terre provinciali non è in agenda, manco citato,  per una ragione tanto evidente quanto cinica: i suoi abitanti, circa un milione e mezzo, non hanno diritto di voto.  L’ipotesi della discarica a Magliano Romano è figlia di questa stortura.

Senza Provincia, i comuni terre marginali

Bisognerebbe avere il coraggio di riconoscere che la riforma Del Rio è fallita. Ha generato un vuoto. I Comuni da allora sono soli, interi territori sempre più distanti dalle istituzioni, sempre più abbandonati e trattati come terre marginali dove si investe poco per le strade, le scuole, i centri storici. Vengono in mente solo quando non si sa dove buttare i rifiuti. La  Regione in questi anni ha assunto un ruolo di supplenza sempre più ampio, ma certo la soluzione non può essere quella di trasformarla in un “gigante” , un mini stato, che pensa a Roma e a tutti i bisogni e le emergenze di 378 comuni. Tanto meno si può pensare che il migliore e più illuminato e competente sindaco di Roma, chiunque esso sia, alle prese con una gigantesca opera di ricostruzione dello stesso tessuto sociale della Capitale, possa alzarsi la mattina pensando all frana di Filacciano. Più facile pensi di scaricare in provincia la monnezza di troppo. I Comuni della provincia di Roma e di tutte le province, i suoi abitanti, meritano attenzione e cura, non l’ultimo posto in agenda.

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