Alle medie iniziai a fare educazione sessuale. Auditorium, tredicenni con espressioni miste tra paura, riso e inizio delle crisi ormonali. Cosa aspettarsi da queste ore di lezione? Quante domande non fatte durante quelle ore, portai a casa solo: malattie e morte imminente. Terrore e silenzio avvolgevano l’aula, se fossi stata l’insegnante probabilmente avrei visto l’espressione attonita di trecento gatti sull’Aurelia spaventati dagli abbaglianti delle macchine.

A parte i metodi di insegnamento della materia nella scuola italiana, oggi l’80% degli italiani ha contratto almeno una malattia sessualmente trasmissibile nella vita.

Coppia in volo, Pompei, casa dei Dioscuri
Scena di abbraccio tra Satiro e Menade
Nella Roma antica esistevano le malattie veneree?

Nei lupanari c’era il rischio di contrarre malattie veneree, ma non diventavano mai un’emergenza com’è oggigiorno l’Aids. Non perché non fossero presenti, semplicemente non abbiamo testimonianze di forti epidemie che hanno messo in crisi l’impero.

 

Quali erano?

  • Gonorrea, malattia vergognosa perché associata a chi eccedeva nelle pratiche sessuali. Celso descrive i sintomi come un’emissione continua di “semenza” dall’organo genitale, portando il paziente alla morte.
  • L’ulcera venerea
  • E altre malattie come: l’herpes genitalis, il condiloma (chiamata anche creste di gallo, asportabili attraverso piccoli interventi chirurgici) e la brucellosi (malattia di origine batterica, è portata dagli animali e raramente è trasmissibile all’uomo, Cassio Didone riporta due epidemie di questa malattia una nel 510 a.C. e l’altra nel 447 a.C.).
La sifilide

Per quanto riguarda la sifilide, gli storici non riescono a mettersi d’accordo sull’origine della malattia, probabilmente meno virulenta rispetto a quella che arrivò il Europa dopo la scoperta dell’America.

I tumori

Pur non essendo malattie veneree, i romani erano a conoscenza dei tumori che colpivano gli organi genitali maschili e femminili.

I romani, come noi usavano il termine tumor, il più diffuso era quello al seno, le fonti materiali e le fonti scritte sono concordi. Numerosi ex voto in terracotta a forma di seni sono stati ritrovati sia in santuari che in templi; grazie a Galeno abbiamo la testimonianza scritta.

La cura? L’asportazione del nodulo o a volte dell’intero seno.

Caro lettore, sei curioso di conoscere anche gli anticoncezionali? La seconda parte uscirà tra pochi giorni. 

 

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