Oggi, 30 novembre 2024, il Consiglio comunale di Ponzano Romano ha deliberato onorando un impegno preso nel 1999 quando, in occasione del Giubileo del 2000, furono finanziati i lavori di recupero della splendida e millenaria Abbazia di S.Andrea in Flumine.
La condizione necessaria per lo sblocco dei fondi pubblici allora stanziati, visto che l’Abbazia in parte è di proprietà privata, era che una parte del complesso abbaziale fosse concessa al Comune per realizzare un museo dove esporre i reperti archeologici rinvenuti nel suo territorio in particolare nell’area di Ramiano.
Il rispetto di quell’impegno disatteso per un quarto di secolo sabato è stato sancito da un atto voluto e firmato dal sindaco Sergio Pimpinelli, che così ha mantenuto fede a un punto preciso del suo programma elettorale.
Dopo 25 anni il museo atteso prende forma
Dunque, in prossimità del Giubileo 2025, il patto del museo finalmente prende forma. Racconterà la storia di un territorio che fu l’ultimo avamposto di confine di quella singolare Nazione Capenate per molti versi ancora ricca di misteri da indagare. Terra anch’essa di confine legata a doppio filo con l’etrusca Veio incuneata tra le terre di Falisci e Sabini e si estendeva da Prima Porta alle pendici del Soratte. Enclave di colline affacciate sul fiume Tevere, le cui rive erano disseminate di piccoli porticcioli e protette dalla Dea Feronia, divinità della libertà, del sole, della natura selvaggia e venerata da tutti i popoli italici del centro Italia. Il suo tempio più famoso è quello del Lucus Feronia nel territorio di Capena.
Proprio dal grande giacimento dellAntiquarium Feronia” verranno parte dei materiali che saranno ospitati nel nuovo museo ad iniziare da quelli rinvenuti nei siti archeologici del territorio comunale. Parte di essi sono conservati anche nel museo archeologico etrusco di Valle Giulia. La delibera chiude il percorso formale per l’istituzione del museo, come richiesto dalla Sovrintendenza, e darà il via al censimento dei reperti da spostare a Ponzano. Un processo fondamentale, per altro già avviato. Nascerà così il secondo museo dell’area capenate, arricchendo la trama di siti utili a tutelare memoria e identità di un territorio collinare, fertile, ricco di storia e con il grande fiume nel cuore della pianura.
Nello stesso consiglio le opposizioni hanno preferito invece attardarsi su sospetti e chiarimenti in merito ai lavori di messa in sicurezza della scuola basati su una mozione di consigliere uscito dalla maggioranza nei mesi scorsi. Una buona occasione per la minoranza per non assumersi le proprie responsabilità rispetto al mancato rispetto dei patti stipulati nel 2000 per il recupero dell’Abbazia di S. Andrea e che per 20 anni fu affittata ai privati per mille euro l’anno di contributi alla banda musicale
Domani l’area del Lucus Feroniae è aperta al pubblico per visite guidate e relazioni di esperti sulla Dea mater e culti femminili arcaici, dalle 8.30 alle 18. Il mito resiste allo scorrere dei secoli.