In arrivo una nuova arma contro il virus, da affiancare ai vaccini a mRNA Pfizer e Moderna, dai quali si differenzia per il meccanismo d’azione, ma non per l’efficacia, che dagli studi disponibili sembra molto alta.

Nuvaxovid, il vaccino realizzato dalla biotech americana Novavax, è sotto l’esame dell’Ema, e potrebbe essere approvato in Europa la prossima settimana.

Si tratta di un vaccino a base proteica che contiene piccole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike del Coronavirus Sars-CoV-2.

La direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), Emer Cooke, ha affermato che sono stati approvati “quattro vaccini, altri quattro sono oggetto di revisione, Nuvaxovid potrebbe essere autorizzato nel giro di poche settimane. Non solo siamo stati in grado di approvare questi vaccini in tempi record ma abbiamo fatto in modo che le capacità produttive potessero essere aumentate. In meno di un anno più di un miliardo di dosi sono state consegnante agli Stati membri dell’Ue. E abbiamo esportato 1,3 miliardi di dosi”.

«Per i vaccini anti covid Novavax e Valneva è attesa la valutazione di questa settimana da parte di Ema per il primo e poi a breve per il secondo. Nei primi mesi del prossimo anno potremmo avere la disponibilità di questi vaccini, è bene che si sia un’ulteriore offerta vaccinale sia per gli ingiustificati scettici (che non devono avere nessun tipo di scetticismo verso i vaccini a Rna perchè si sono dimostrati sicuri), ma anche perché possono diventare vaccini di più facili utilizzo. E intanto si studia se modificare i vaccini sulla base delle variamento esistenti» ha detto il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini a Sky.

I risultati dei trial clinici su circa 30mila volontari fra Stati Uniti e Messico spiegavano che l’efficacia è del 90% paragonabile a quella dei vaccini a mRna, ma con minori effetti collaterali. Nuvaxovid si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti: molecole in grado di assemblarsi per formare particelle simil-virali (virus-like particles) sulla base delle quali l’organismo produce la sua risposta immunitaria, scatenando la formazione di anticorpi. Attraverso tecniche di ingegneria genetica, la proteina Spike viene purificata, quindi le Spike vengono assemblate in nanoparticelle la struttura del virus senza però la capacità di replicare o causare la malattia.

Il vaccino contiene anche un adiuvante (la saponina), una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie indotte dal prodotto. Una volta somministrato questo vaccino, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti T e B. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con Sars-Cov-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Il protocollo prevede due dosi di uguale dosaggio a 21 giorni di distanza.

Dai risultati della fase 3 dei trial clinici su quasi 30mila volontari fra Stati Uniti e Messico è emersa un’efficacia del 90%, sostanzialmente paragonabile a quella dei vaccini a mRna. Il nuovo vaccino realizzato dalla Novavax usa una tecnologia conosciuta da oltre trent’anni, specialmente nei vaccini infantili contro l’epatite B, il meningococco B, l’herpes zoster e il papilloma virus.

Il vaccino Nuvaxovid dovrebbe essere disponibile in Europa – che ne ha acquistate 300 milioni di dosi – a partire da aprile 2022.

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