di Maria Vittoria Massarin

Alzino la mano tutti quelli che da liceali avrebbero colto al volo l’occasione di fare l’Erasmus.

Alzino la mano anche tutti quelli che non sanno che ora questa possibilità è concreta, e che è realtà proprio a due passi da noi.

Dal 1° settembre dello scorso anno infatti i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack di Morlupo sono parte attiva di un nuovo innovativo progetto: l’Erasmus Plus K1. Un programma dell’Unione Europea approvato con il Regolamento UE N 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio europeo per il periodo che va dal 2014 al 2020, finalizzato alla promozione del dialogo e della crescita dei giovani coinvolti attraverso attività di volontariato, formazione ed insegnamento. L’UE ha stanziato quasi 15 miliardi per sostenere quest’iniziativa, per un totale di 33 stati partecipanti dei quali fanno parte anche 5 stati non europei: l’Islanda, la Norvegia, la Turchia, il Liechtenstein, e l’Ex Repubblica di Macedonia.

Dall’inizio del progetto alcuni studenti delle terze dell’ex liceo “Piazzi” sono partiti già per due viaggi:uno in Turchia ed uno in Repubblica Ceca. Le linee guida del programma stabiliscono che la permanenza degli scambi debba avere una durata minima di 2 giorni fino ad un massimo di 2 mesi, e per entrambi i soggiorni i liceali hanno potuto esplorare le terre straniere per un totale di 8 giorni, pieni di attività organizzate ad hoc per loro e non esclusivamente didattiche. Un modo, questo, per dare uno sguardo sia al passato che al futuro. In alcuni casi infatti i ragazzi hanno preso parte ad alcuni workshop sul diritto internazionale, collegato alla storia del paese visitato. I prossimi scambi saranno fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020: a fine anno alcuni studenti partiranno alla scoperta della Francia, mentre nella prima metà del nuovo anno si concluderà il progetto visitando prima la Spagna e poi la Lituania.

In occasione di una delle ultime assemblee d’istituto del liceo di Morlupo ho avuto l’opportunità di parlare con le professoresse che si occupano degli scambi e con alcuni degli studenti già partiti. L’entusiasmo la faceva da padrone con gli “studenti Erasmus” che cercavano – acustica della palestra permettendo – di convincere i loro coetanei a fare quest’esperienza, perché indimenticabile, e le professoresse che mi raccontavano con gioia di tutte le soddisfazioni e le fatiche che sono arrivate con l’incarico di supervisori. “Perché noi siamo qui per questo, far fare ai ragazzi queste esperienze e farli crescere grazie ad esse è ciò che ci ripaga di tutto il lavoro” è una delle frasi che più mi sono rimaste impresse. Vedere che dei ragazzi nemmeno maggiorenni sono pronti a partire per terre sconosciute, ad essere per una settimana ospiti di un’altra famiglia e ad adattarsi a nuove culture con il solo fine di comprenderle a pieno è rassicurante, specialmente nel mondo di oggi.

Il 2 maggio sono arrivati a Morlupo 17 studenti e 12 insegnanti provenienti dai 5 paesi (Francia, Repubblica Ceca, Lituania, Spagna e Turchia) coinvolti nel progetto dell’IIS Margherita Hack,che venerdì 3 maggio sono stati ricevuti dal Sindaco di Morlupo Ettore Iacomussi (nelle foto) a Palazzo Borghese, che li ha poi personalmente accompagnati a visitare il centro storico suscitandone l’interesse.Le professoresse che curano il progetto hanno pensato ad un dettagliato programma fatto di momenti di socializzazione volti alla discussione di tematiche attuali, visite culturali e naturalmente gite per far scoprire agli ospiti tutte le bellezze nostrane. A tal proposito, il Comune di Castelnuovo ha gentilmente offerto come location per la cena di “arrivederci” dei ragazzi e dei professori il suggestivo Palazzo Ducale.

Questo progetto è figlio di un’Unione Europea che crede in se stessa e che vuole investire nei giovani, sfruttando uno dei programmi per universitari più di successo. Basterebbe questo, insieme alla voglia di scoprire il mondo di questi ragazzi per credere sempre di più in un’Europa che funziona come un’unica unità, che lavora per e con i suoi cittadini. Purtroppo c’è ancora molta strada da fare per ottenere l’integrazione che da sempre si auspica, ma una cosa è certa: l’IIS Margherita Hack sta mandando un messaggio forte e chiaro del quale tutti dovrebbero essere a conoscenza. Una realtà così vicina a noi che basterebbe percorrere la Flaminia per vedere la passione che le professoresse ci mettono ogni giorno ed il cambiamento che questo progetto sta portando in quello che molti ricordano come “solo” un liceo.

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