Il 21 marzo arriva la Primavera. E da 23 anni, l’arrivo della stagione in cui tutto torna a splendere, coincide con la Giornata internazionale della Poesia, che fu istituita dalla XXX Sessione della Conferenza generale dell’Unesco.

Questa Itaca, dunque, è dedicata alla Poesia.

La Poesia è un continuo batter di ciglia. Una meraviglia senza fine. È l’inchiostro della penna sul foglio. Il tocco della tastiera davanti al computer. Lo sguardo del pensiero. il pensiero di uno sguardo.

Ho tanti amici poeti e tante amiche poetesse. Con tutte loro coltivo la passione della bella scrittura e della bella lettura. Con tutte loro vivo, quindi, la Poesia.

In occasione del 21 marzo ho chiesto loro di raccontarci la “loro” Poesia.

Per Teresa Cuparo, che ha la capacità di indagare l’intimo attraverso la scrittura, “la Poesia è una lente d’ingrandimento unica, preziosa, che mi costringe a rallentare il tempo così che io possa osservare, attraverso la sua lente, i particolari della realtà, dei sentimenti; di un tramonto, di un fiore o di un evento drammatico. E, quando metto via questa lente, ogni volta, comprendo che ciò che ho osservato è così diverso, così ricco, così unico, che, per essere descritto, ha bisogno non solo delle mie parole migliori, ma di quelle capaci di elevare lo spirito di coloro che leggeranno. Perché è ciò che io stessa ho provato osservando attraverso quella lente”.

Per Mario Falchetti, il matematico prestato ai versi, “parafrasando il vocabolario la Poesia è creare ‘rappresentazioni di fatti, pensieri, immagini, sentimenti attraverso i versi’. Secondo un sistema di regole di scrittura utilizzato in quel dato momento. Queste strutture linguistiche per essere vive hanno bisogno di un interlocutore Altro, che liberamente accogliendole, dia loro nuova voce, magari facendole proprie. Scrivere in versi diventa così attesa dello sconosciuto, dell’ignoto, del lettore. Ogni componimento, o insieme di essi, è come una lanterna che, accesa dell’Altro, rischiara il mondo. La Poesia diventa per il lettore una tappa di un viaggio nelle pieghe del mondo attraverso il poeta. Un cammino attraverso paesaggi, storie di vita, racconti mitici, che renda chiari i motivi più profondi dell’animo umano”.

Per Patrizia Fasulo, autrice di sensibilità fuori dal normale, per quanto autenticamente genuina, “la Poesia è come la musica. È per me la più alta espressione di libertà, attraverso la quale possiamo dar vita alle nostre emozioni, evocare ricordi e sensazioni, persino suscitare immagini fino a renderle tangibili”. La Poesia è quindi in ogni dove? “È la nostra anima, che si muove e rovista nel nostro io. Per natura è libera di essere, si muove in spazi sconfinati, non delimitabili. È ovunque: dentro di noi, fuori di noi, Ogni essere vivente è Poesia”.

Per Jacopo Masci, che io definisco il poeta delle lacerazioni improvvise, “l’uomo non ha mai cercato di inventare una Poesia; essa nasce dal profondo del poeta, che poi la modella a sua immagine. É creazione, ‘poiesis’, fatta della stessa sostanza del poeta, ma la Poesia è Poesia perché sa suscitare emozioni in chi legge, sapendo variare da persona a persona. Per dirla come la Vitti, “É una grazia, una possibilità di staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo”. Per il poeta, invece, è tutt’altra storia, ognuno ha la sua personale definizione di Poesia, fatta dell’esperienza, delle proprie emozioni, del viaggio intimo intrapreso insieme a ‘Madame Poésie’. Ognuno ha un posto con visuale diversa, e quindi ti racconterà il suo punto di vista, diverso. Bisognerebbe bussare alle porte di tutti i poeti e domandarglielo, oppure più facilmente sbirciare fra le righe dei loro poemi. È sempre tutto lì. Per quanto riguarda me… la Poesia, semplicemente, è stata un’ancora di salvezza in un periodo opaco della mia esistenza. Mi è rimasta attaccata fra le dita e non ho intenzione di scrollarmela di dosso”.

Per Alessia Rocco, la poetessa della sostanza resa forma per capacità di stile, “la Poesia è un mondo, intimo e potente, attraverso il quale analizzare la realtà, descriverla, codificarla con un vocabolario diverso, emozionale ed emozionante. La Poesia è la maniera, tutta personale, di cercare di comprendere la vita, sia che la si faccia, sia che la si accolga esclusivamente da lettore”.

Per Giulia Romaniello, che colora le sue giornate con fiumi di versi dalla meravigliosa delicatezza, “la Poesia è la bellezza della vita che si dispiega attraverso i versi e rappresenta la parte forte di me e di quell’io creativo che non vuole essere soffocato ma che, dirompente, urla sempre di essere liberato attraverso la scrittura”. In lei, sostiene la Romaniello, “la Poesia nasce e cresce con me ed in me in modo urgente e necessario, in modo imperativo, ogni giorno”. Soprattutto in questo periodo storico? “Soprattutto in questo” mi risponde “dove tutto vacilla, la Poesia è un mezzo di comunicazione che attraverso i versi risveglia le coscienze di ognuno e ristabilisce il giusto equilibrio dell’esistenza”. Allora è vero: la Poesia salverà il mondo? “La Poesia è la forza per combattere le bruttezze, le ingiustizie di questa vita. È l’inno per eccellenza. Per me è anche compagna e gemella che mai mi abbandona. È in dialogo costante con me. Penso in Poesia e non conosco che il suo linguaggio universale”.

Buona Poesia! a tutte e a tutti, allora. Ognuno per come può e per come vuole. Ognuno per come se la sente addosso. La Poesia, appunto.

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