Locandina Mostra

“L’immagine dell’anima”. È il titolo della Mostra di foto e di parole di Fabrizio Sanapo e Marina Rosati che sarà inaugurata a Riano, nella Sala Consiliare “Teresa Giovannucci e Pietro Antonini”, mercoledì 21 dicembre, alle ore 17.30.
Un titolo ambizioso tanto quanto prezioso è lo scatto della macchina da presa di Fabrizio e tanto quanto intimista è l’utilizzo della penna di Marina.
Fabrizio e Marina, persone di Cultura nel senso pieno del termine, li conosco da anni e ogni volta che li incontro, ciascuno per le proprie competenze, mi sorprendono. Perché sanno arrivare al cuore delle cose (esistenziali) con una semplicità che disarma e rafforza il ragionamento, la testa.
Il fotografo e la divulgatrice culturale, in questo senso, quando c’è da raccontare le sfumature della vita, vanno a braccetto alla ricerca del fine primo e ultimo che l’uomo Fabrizio e la donna Marina sanno cogliere.
Fabrizio e Marina di professione fanno altro nella vita. Non sono solo fotografo e divulgatrice. Ed è proprio questo loro “fare altro” il valore aggiunto che li rende empatici quando danno luce ad un’immagine così complessa e difficile come l’anima. E il “fare altro” lo fanno con passione
“Anima” è tutto ciò che sa cogliere il momento pieno di ogni sguardo. Di ogni palpito. Di ogni senso. Che sia istante o tempo lungo, nel loro lavoro, che rimarrà esposto a Riano fino al giorno dell’Epifania, tutto ciò che Fabrizio e Marina inquadrano fa bene alla testa e al cuore di chi vede oltre la lettura e di chi legge oltre il visto.
C’è una cosa che li completa ed è la sensibilità verso gli altri, verso il vissuto e verso il mistero delle cose. Ecco, se una parola, una soltanto, può simboleggiare la loro Mostra è proprio la parola “sensibilità”. Che è cura e rispetto del creato.
Una delle foto che compongono la Mostra raffigura una farfalla rigata in bianco e nero poggiata su fiori di colore arancione striato. Ritrae natura e incanto insieme, solennità e semplicità al contempo. La sontuosità della naturalezza e la semplicità umana di chi guarda. La sintesi perfetta di ciò che una Mostra sull’anima in immagini pensata dovrebbe sollecitare.
Accanto a questa foto, a mo’ di illustrazione, non richiesta e non imposta ma offerta, le parole di Marina: “Certi rapporti durano il battito d’ali di una farfalla, ma potrò dire: una farfalla si è posata su di me”. Per capirlo basta pesarlo quel battito d’ali e poi rivederlo nel peso dell’istante immortalato. Potenza della fotografia e della parola tutto questo. Potenza dell’arte visiva ancora una volta, che tutto può e tutto sa dosare.
Itaca, ogni Itaca, esiste anche per merito di persone come Fabrizio e Marina e di tutti coloro i quali, appassionati e cultori di descrizioni, viaggiano in direzione di mete sempre nuove, ignote e sconosciute. Dove il risaputo è solo nel significato del viaggio intrapreso.

P.S. Per chi può, per chi vuole, per chi avrà il piacere di guardare attraverso gli occhi di Fabrizio Sanapo e di leggere gli scritti di Marina Rosati, l’appuntamento è in agenda. Buona visione e buona lettura!

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