FOTO IPP/picture alliance / dpa/Oliver Berg CARRELLO DELLA SPESA SUPER MERCATO SUPERMERCATO MARKET CIBO DISCOUNT ACQUISTO ACQUSTI ECONOMIA DOMESTICA SUPERMARKET CENTRO COMMERCIALE ALIMENTI ALIMENTARI SHOPPING - WARNING AVAILABLE ONLY FOR ITALIAN MARKET - Italy Photo Press -

A cura di Giuseppe Dibitetto

L’Italia continua a far le spese con l’inflazione. [1]I dati Istat indicano come il nostro Paese sia ancora nel bel mezzo di un periodo di generale aumento dei prezzi. Lo conferma l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), il quale rileva un aumento della spesa del 6,4% a confronto con maggio 2022, segnando comunque una variazione minore rispetto al +7,6% del mese precedente.

La nota dell’Istat sottolinea come la decelerazione del tasso di inflazione sia fortemente influenzata dall’andamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i quali registrano un +8,4% al netto del +20,3% di maggio 2023-maggio 2022.


Le famiglie tornano a respirare: s
cendono, dal +15,2% al +10,1%, le bollette relative ad abitazione, acqua ed elettricità e diminuisce di 0,7 punti percentuali (dal +11,4% al +10,7%) il peso economico sul carrello della spesa per i beni alimentari.

Dati che accendono l’ottimismo per il futuro, ma che evidenziano la continuità della spirale inflazionistica durante il 2023.

Fare acquisti di beni è più caro del 7,5% rispetto a giugno del 2022. Nel dettaglio, i beni alimentari lavorati, che comprendono i prodotti confezionati e le bevande, rincarano dell’ 11,5%; il prezzo dei tabacchi registra un +2,5%; quello dei beni non durevoli (prodotti per la casa, per la cura della persona e medicinali) aumenta del 6%; mentre sale del 3,1% il costo di capi di abbigliamento e calzature.

Carne, pesce, frutta e verdura freschi confluiscono nella voce dei beni alimentari non lavorati, la quale segna un +9,4% sull’anno precedente.

Gli open data dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) mostrano l’aumento dei generi alimentari. Per il settore dell’ortofrutta,[2] si trova un aumento vertiginoso del 212,1% sul prezzo delle carote (1,28 €/Kg*) rispetto allo stesso mese del 2023, un +75,7% per le cipolle (0,98 €/Kg), un +8,9% per i pomodori (1,26 €/Kg); [3]le ciliegie (3,24 €/Kg) segnano un +49% e le mele (0,90 €/Kg) un +34,2%.

In aumento anche il prezzo di latte e derivati bovini e ovicaprini: incrementi di rilievo sono il costo[4]delle mozzarelle (+17,6% arrivando a  7,70€/Kg) [5] e del pecorino romano (14,12 €/Kg) con un + 27,2%.

[6]Si attesta un’ incoraggiante diminuzione del prezzo dei cereali, con un abbassamento del 13% per il riso, del 38,6% per l’orzo e del 39,3% per il frumento duro.

Per quanto riguarda altre tipologie di consumi, gli italiani devono far fronte ad un aumento del 4,5% dei servizi regolamentati e non. L’arrivo dell’estate inquieta le famiglie e i loro portafogli. Le voci più preoccupanti riguardano proprio il settore dei trasporti e dei servizi ricreativi,culturali e della persona che vedono un aumento della variazione tendenziale rispettivamente del 4,7 e del 6,6%.

Raggiungere le mete delle vacanze sarà più dispendioso: spostarsi in aereo costa il 23,5% in più rispetto all’anno precedente, prendere un treno il 2,5%; se si scegliesse di partire con il proprio mezzo privato, si dovrebbero fare i conti con un aumento del 5,2% per la manutenzione e riparazione e del 3% per le assicurazioni, oltre che alla costante spesa per i carburanti (anch’essi in aumento).

*Iva esclusa per tutti i prezzi

Fonti:

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