Arriva a Roma una mostra interamente dedicata a Fidia, il più grande scultore greco dell’arte classica. L’esposizione è ospitata, dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024, ai Musei Capitolini – Villa Caffarelli a Roma, in un percorso con istallazioni multimediali, reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti e disegni.

Frammento dal fregio nord del Partenone con oplita Da Atene, Acropoli Marmo pentelico 447-438 a.C. Atene, Museo dell’Acropoli, inv. Acr. 3369 Credito: © Hellenic Ministry of Culture /Acropolis Museum
Chi era Fidia?

Protagonista dell’Atene di Pericle, il cui nome è legato alla realizzazione di opere come il Partenone e le sue decorazioni scultoree e il colosso di Zeus ad Olimpia, il suo genio creativo ha impresso un marchio indelebile nell’immaginario collettivo. Lo stile di Fidia è inconfondibile: panneggi delle vesti che danno un effetto “bagnato” e abiti di marmo come se statue fossero state vestite. Un artista degno di nota che ha portato grandi innovazioni alla statuaria greca, ancora oggi ricordato dopo più di duemila anni.

Fidia
Uno dei marmi della decorazione del Partenone, oggi esposto al British Museum.
Opere inedite e straordinarie

Oltre 100 opere provenienti dalle collezioni e dai musei più famisi del mondo, tra cui il British Museum di Londra, il Museo dell’Acropoli di Atene, il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Metropolitan Museum of Art di New York, i Musei Vaticani, il Louvre di Parigi e molte altre istituzioni italiane di rilievo.

Informazioni utili

Sarà possibile vedere la mostra presso i Musei Capitolini, Villa Caffarelli secondo il seguente orario:

Dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024

Tutti i giorni ore 9.30-19.30

24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Giorni di chiusura
25 dicembre

Tutte le informazioni sui biglietti al seguente link

Scudo di Atena Parthenos cd. Stragford Da Atene Marmo pentelico III secolo d.C. Londra, British Museum, inv. 1864,0220.18 Credito: © The Trustees of the British Museum
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