Secondo uno studio, condotto da Greenpeace, Legambiente e WWF e realizzato dal think tank ECCO e Artelys, entro il 2035 sarebbe possibile l’indipendenza energetica dalle fonti fossili. Secondo questa ricerca, nei prossimi 12 anni sarebbe possibile allontanarsi dalla produzione di energia “sporca” e sostituirla completamente con impianti produttivi che sfruttano le rinnovabili.

 

Attualmente in Italia sono installati 60 GW di impianti green ma, per raggiungere l’obiettivo 0 emissioni, sarebbe necessario raggiungere quota 250 GW nei prossimi 12 anni, passando per circa 160 GW installati nei prossimi 7 anni. Questi numeri porterebbero l’Italia a produrre, nel 2030, intorno ai 350 TWh, arrivando nel 2030 a quota 450 TWh.

 

Questo percorso prevede di abbandonare gradualmente le fonti fossili, come gas e petrolio, arrivando a toccare nel 2030 solo 54 TWh di produzione da gas naturale (circa il 12% del fabbisogno energetico degli italiani). Chiaramente per riuscire in questo obiettivo è necessario che la politica sposti gli investimenti dai carburanti fossili alle rinnovabili e che venga istituito un Piano Nazionale Integrato Energia e Clima che porti al raggiungimento dei target di decarbonizzazione.

 

Per Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace, chi pensa che questo scenario non sia realizzabile “si attesta su posizioni ideologiche a conservazione del sistema fossile”.

 

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