I paesi a nord di Roma sono ricchi di aree verdi. Sono molte le associazioni locali che mettono in campo iniziative volte alla tutela di un territorio spesso a rischio di speculazioni edilizie. Per saperne di più abbiamo intervistato la presidentessa di Legambiente Castelnuovo di Porto Mita Pippa e Gianfranco Marchetti, storico collaboratore dell’associazione.  

Quando è nata Legambiente a Castelnuovo?

Legambiente è nata nel 2001 quindi si può dire che quest’anno siamo maggiorenni, abbiamo fatto 18 anni. E’ nata da un gruppo di persone che venivano soprattutto da Roma, a parte qualche persona di Castelnuovo. Il presidente era l’archeologo Paolo Costa che insegnava a La Sapienza, lui era esperto di canalizzazione delle acque e ha fatto degli studi sui vari reperti archeologici che ci sono nel parco.

Quali sono le principali attività che svolgete? 

Negli anni abbiamo fatto costantemente ‘Puliamo il mondo’ con le scuole e anche con gli adulti. Siamo andati alla ferrovia e poi al parcheggio, al presidio della discarica a Magliano Romano e sulla tiberina. Poi, recentemente abbiamo dato sostegno all’amministrazione comunale per la gestione del CARA contro le norme del decreto Salvini e in passato ci siamo occupati dei piani regolatori, più volte siamo intervenuti. Abbiamo fatto delle proposte migliorative per rendere questi strumenti urbanistici più sostenibili e più contenuti. Adesso c’è la festa dell’umanità a fine maggio e faremo un convegno alla Castelluzza sui cambiamenti climatici. Un’altra cosa importante, abbiamo collaborato a tutto lo startup della raccolta differenziata.

Com’è iniziata la vicenda di Monte Gentile?

La storia è nata quando Legambiente è venuta a conoscenza, nei primi anni ’90, del progetto di un villaggio turistico residenziale che prevedeva la realizzazione di 400 ville e un campo da golf di 18 buche su una superficie di 80 ettari. In una zona completamente incontaminata, lontana da qualsiasi strada, da qualsiasi quartiere e anche dal centro abitato. Una delle zone più belle che oggi ci possiamo godere del parco di Veio. Però a quel tempo non c’era il parco, quindi noi abbiamo portato avanti l’iniziativa di difendere Monte Gentile come atto preventivo. In quel periodo lavoravamo su due fronti: uno, bloccare la lottizzazione di Monte Gentile; poi, lavoravamo con le persone che facevano parte del comitato promotore per istituire il parco di Veio. Avevamo chiesto al comune la convenzione urbanistica e ci accorgemmo che i costruttori non avevano rispettato alcune condizioni. In base alla stessa convenzione, se non venivano rispettati questi punti il comune doveva fare una revoca che noi abbiamo chiesto quando abbiamo visto le carte. Abbiamo mandato proprio un atto formale al consiglio comunale del tempo. Il consiglio comunale, forte sia della nostra richiesta motivata che del parere legale, fece una delibera con cui revocò la convenzione urbanistica e di lì poi ci furono ricorsi e controricorsi dei vari costruttori. Noi dopo questi fatti non l’abbiamo più seguito, però abbiamo notato che negli anni passati la posizione del comune rispetto al TAR si era indebolita.  Fu sorprendente perché comunque noi sapevamo che la posizione del comune era forte, era chiaro che i costruttori non avevano adempiuto a certi punti. Per fortuna, recentemente anche con l’azione dell’ultima amministrazione Travaglini, con il cambio dell’avvocato si è rafforzata la posizione del comune. 

La storia non è arrivata a una fine quindi? 

Speriamo che si sia chiusa, non si è chiusa definitivamente ma abbiamo motivo di pensare che avrà un buon esito. I costruttori possono sempre fare ricorso al Consiglio di Stato perché il pronunciamento del TAR è di primo grado. Però le motivazioni della prima sentenza sono molto forti, e sono chiare. E’ difficile che, seppure facessero ricorso al Consiglio di Stato si possa rovesciare il verdetto del TAR. E’ molto difficile, molto complicato.

Ci sono attività rivolte ai più piccoli?

Con la scuola di Castelnuovo fino a poco tempo fa, oltre a puliamo il mondo, abbiamo fatto anche la festa dell’albero, poi abbiamo fatto dei corsi sulle erbe spontanee e soprattutto sul riciclo. Legambiente da un supporto alle scuole. Basta iscriversi, possono registrarsi e gli insegnanti possono fare dei corsi di aggiornamento. Per le scuole medie facciamo dei corsi sulla legalità.

Avete partecipato ai Fridays for future?

Questo è un bell’argomento, ti ringrazio che ce lo chiedi. Alcuni giovani da Castelnuovo ci hanno chiesto maglietta e bandiere e sono andati alle manifestazioni. La cosa strana è che sono anni che parliamo dei giovani, ma dopo un pò cominciano a frequentare la scuola fuori quindi c’è un odio e amore con il paese, forse più odio. Quindi non riusciamo a coinvolgerli facilmente, ci sfuggono. Adesso questo fenomeno di Greta per me è positivo perché smuove i ragazzi…si potrebbe dire ma come, le associazioni ci sono da anni. Evidentemente ci vogliono i giovani per trascinare i giovani. Quindi Greta smuove i ragazzi, e questo è positivo. Legambiente appoggia molto queste manifestazioni. Li abbiamo anche invitati, abbiamo chiamato il rappresentante del comitato nazionale di Fridays for future. Ci chiedevano consigli, abbiamo capito che non hanno una grande preparazione. Ma sono molto determinati, perciò ben venga. 

La cittadinanza partecipa alle vostre attività? 

Partecipa poco. Noi siamo un fiore all’occhiello per la raccolta differenziata, spesso le persone si lamentano dei costi ma c’è molta manodopera da considerare. Prima andavamo a buttare la spazzatura, ora ci sono persone che vengono a prenderti la spazzatura a casa quindi è ovvio che ci siano dei costi. Il porta a porta è per far abituare le persone a differenziare ma prima o poi si tornerà ai depositi e ai cassonetti con carta e chip con il tuo codice fiscale, perché solo così si potranno ridurre i costi di gestione.

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