Ma je ariva ‘sta robba? Ce lo siamo chiesti tante volte. Ce lo chiediamo ogni volta che parte la macchina della solidarietà. Del resto è una domanda legittima. In passato le fregature ci sono state. Partiva la beneficenza per alluvioni, terremoti e poi… boh. A volte le donazioni si perdevano.

Stavolta abbiamo seguito il flusso della beneficenza, almeno per quanto succede qui in Italia. Abbiamo toccato con mano che fine fanno gli aiuti per gli Ucraini. Parole d’ordine: spontaneità e generosità.

Si parte proprio in modo spontaneo. Un veloce tam-tam su WhatsApp e Facebook e la macchina si mette in modo. Cittadini, studenti, associazioni di volontariato, in poche ore sono tutti pronti. Si raccoglie di tutto, cibo, medicine, abbigliamento pesante. Molti donano, altri dividono e impacchettano. Si scarta ciò che è meno dignitoso e si incarta tutto con amore. Qualcuno gestisce la fila, le donazioni sono infinite. C’è chi torna più volte a donare. Chi asciuga qualche lacrima. Questo succede a Capena, ma è lo stesso in tanti Comuni in Italia.

Bene, la roba è tanta. Si carica il furgone, non c’entra tutto. Bisogna fare più viaggi. Si consegna a Roma, zona Boccea. I volontari si erano accordati con la comunità ortodossa di Roma, in questo momento sono loro che si occupano di coordinare gli aiuti. Padre Marco della chiesa di Santa Sofia ci dà indicazioni. Ci suggerisce cosa portare. C’è tanto bisogno di medicine e cibo, in particolare per i bambini.

Sulla Boccea c’è traffico. Strano, non è ora di punta. Si, ma il traffico è per entrare nella piazzale della chiesa ortodossa. I Romani non si fanno parlare dietro, si dona e tanto. Qui la situazione è drammatica. Un brulicare di persone di adoperano per scaricare macchine e furgone. Qualcuno ogni tanto piange, lo sconforto c’è. Poi si divide il tutto e si caricano i tir. Loro partono verso i confini con l’Ucraina, al momento si predilige la via per l’Ungheria. La chiesa si sta muovendo, ci sono dei corridoi per consegnare le donazioni

Sta robba arriva. Purtroppo ne serve tanta e per un lungo periodo. Doniamo, siamo solidali.

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